La delibera approvata dall’amministrazione dovrà adesso passare in Consiglio
Istituita per la prima volta a Marsala nel 2014, l’imposta di soggiorno è uno strumento che si è ritenuto utile adottare in molte città a vocazione turistica, con l’obiettivo di reinvestirne i proventi nello stesso settore (manutenzione delle principali attrazioni cittadine, miglioramento dei servizi, organizzazione di eventi). In passato, il gettito di tale imposta è stato anche utilizzato per finanziare l’accordo di co-marketing per l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, che vedeva i vari Comuni della provincia partecipare con una propria quota, proporzionale al proprio bacino territoriale. Non sempre gli obiettivi che hanno caratterizzato la genesi dell’imposta sono stati effettivamente raggiunti, anche perchè le strutture effettivamente registrate presso l’ufficio tributi sono molte meno di quelle che promuovono i propri servizi on line. Di conseguenza, il gettito è abbastanza limitato rispetto alle effettive potenzialità e le stesse associazioni di categoria hanno più volte lamentato la presenza di una vasta rete di operatori sommersi che alterano il mercato.
La Giunta comunale, nel frattempo, ha deciso che è arrivato il momento di aumentare l’imposta di soggiorno. Nei giorni scorsi, l’amministrazione Grillo ha approvato una delibera che sarà adesso trasmessa in Consiglio comunale per la definitiva approvazione. La proposta della Giunta prevede un un incremento da 0,50 a 1 € per chi soggiorna una notte in campeggio; una notte presso agriturismi, B&B, casa vacanze, locazioni temporanee di abitazioni ad uso turistico passa da 1 euro a 2 euro persona; passano da 1 euro a 2 euro anche alberghi e residence turistico-alberghieri ed altre strutture ricettive a 1 stella; da 1,50 a 2,50 alberghi e residence turistico-alberghieri ed altre strutture ricettive a 2 stelle; passano da 2 a 3 euro alberghi e residence turistico-alberghieri ed altre strutture ricettive a 3/4 stelle; alberghi e residence turistico–alberghieri ed altre strutture ricettive a 5 stelle, passano, infine, da 2,50 a 3,50 euro a persona per notte.
Gli aumenti ricadrebbero sulle tasche dei visitatori e delle comitive che soggiorneranno a Marsala e quindi non direttamente sugli operatori, che di fatto costituiscono un tramite tra il turista e l’ente. Tuttavia, anche tra qualche consigliere comunale si fa strada l’idea che in tempi di guerra e pandemia un incremento dell’imposta appaia quantomeno intempestivo.
A Sala delle Lapidi, verosimilmente, la discussione sul tema si profila accesa, come emerge dalle parole del capogruppo di Cento Passi-Marsala Europea, Nicola Fici: “La delibera dell’Amministrazione inerente l’aumento della tassa di soggiorno per i turisti risulta inopportuna ed inappropriata rispetto ad una prospettiva di sviluppo turistico di Marsala a cui si è cercato di puntare negli ultimi anni. I servizi pubblici offerti sono insufficienti, la situazione del territorio si presenta sempre nelle stesse condizioni con strade dissestate sui versanti nord e sud della città, quindi anche nelle zone balneari, e tra le altre cose anche una pista ciclabile (lungo il litorale spagnola) ancora priva di collaudo. Se la delibera sulla tassa di soggiorno è stata la prima iniziativa adottata dal sindaco in tema di turismo in vista della stagione estiva ritengo che si stia imboccando una strada completamente sbagliata, una buona amministrazione avrebbe dovuto dedicarsi principalmente al miglioramento dei servizi per adottare solo successivamente, ove necessario ed opportuno, un aumento della tassazione per i turisti”.