Travolta da un treno al passaggio a livello di Spagnola, RFI condannata al risarcimento

redazione

Travolta da un treno al passaggio a livello di Spagnola, RFI condannata al risarcimento

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mercoledì 08 Dicembre 2021 - 11:37

Il Tribunale di Marsala ha condannato la Rete Ferroviaria Italiana Spa – RFI ad un risarcimento di quasi 200.000 € per i danni subiti da un’automobilista. Il 5 dicembre del 2016, la donna era rimasta bloccato con la propria auto all’interno del passaggio a livello di contrada Spagnola a Marsala ed è stata investita dal treno proveniente da Trapani, a causa del malfunzionamento delle sbarre.

In particolare, la signora G. S., proveniente da una strada comunale parallela alla linea ferrata, attraversò il citato passaggio a livello, avendo trovato la prima barriera aperta per poi accorgersi che la seconda barra era invece chiusa. Abbassatasi anche la prima, la donna non ha potuto fare retromarcia ed è stata travolta dal treno in arrivo. In seguito all’impatto la vettura con la conducente al suo interno è stata sbalzata a diversi metri di distanza. Successivamente trasportata al pronto soccorso con codice rosso, ha riportato diverse fratture, giudicate guaribili in 60 giorni.

Il Tribunale di Marsala, nella persona della giudice Mary Carmisciano, ha accolto la tesi difensiva e ha accertato che “la pericolosità dell’attività ferroviaria concretamente espletata all’altezzadella chilometrica oggetto di causa deve ravvisarsi nella circostanza dell’anomalo funzionamento delle barriere del passaggio a livello, nonché nella inadeguata segnalazione della chiusura del passaggio a livello, circostanze più volte segnalate dagli abitanti della zona e provate in corso di causa anche dalle risultanze della CTU”.

Infatti è emerso in corso di causa che il semaforo di segnalazione non era orientato nel senso di marcia dell’automobilista; che la segnalazione acustica era inadeguata e che la chiusura asincrona della sbarre ha costituito un’insidia/trabocchetto per l’automobilista.

E’ stato altresì accertato attraverso la CTU che “l’autovettura posta sui binari, già alla distanza di mt.400 dal PL.166+050, risultava adeguatamente scorgibile dalla cabina del macchinista e da quella distanza ed alla velocità di 110 Km/h il convoglio si sarebbe arrestato prima di raggiungere l’autovettura (tenuto conto dei due coefficienti di attrito (0,15 e 0,20) fra mt.388 e mt.330). Tale ultima circostanza, peraltro, evidenzia la grave imperizia del conducente del treno ovvero il malfunzionamento dell’impianto frenante”.

L’automobilista è stata assistita dagli avvocati marsalesi Walter Renda e Renato Salemi che, al fine di evitare tragici incidenti come quello occorso alla propria assistita, invitano RFI Spa ad una adeguata manutenzione dei passaggi a livello presenti sul territorio del marsalese e che quotidianamente risultano oggetto di malfunzionamento come evidenziato da numerosi articoli pubblicati sulle testate giornalistiche locali.

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