Birgi: Tayaranjet rinuncia alle rotte di continuità territoriale. Ombra: “Matrimonio nato male”

redazione

Birgi: Tayaranjet rinuncia alle rotte di continuità territoriale. Ombra: “Matrimonio nato male”

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venerdì 29 Ottobre 2021 - 16:59

“Un matrimonio col territorio nato male e inevitabilmente, e aggiungerei fortunatamente, finito. Adesso, semplicemente mettiamo punto e andiamo a capo”. Il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, commenta così la rinuncia della compagnia aerea Tayaranjet alle tre rotte di continuità territoriale che collegavano il “Vincenzo Florio” di Birgi con Perugia, Ancona e Trieste. Peraltro, il vettore bulgaro si era fatto notare per l’aereo con i colori sociali della Lazio, nell’ambito di un accordo con la società del presidente Lotito che lo scorso settembre e non è stato più rinnovato a causa dei costi alti.
“Come è noto – prosegue Ombra – non è l’aeroporto a scegliere le compagnie che si aggiudicano i bandi di Enac per coprire le rotte onerate e non potevamo che accogliere al meglio i vincitori, così come abbiamo fatto con la massima collaborazione e professionalità. Peraltro risulta che pur di aggiudicarsi le rotte abbiano fatto dei ribassi pesanti in sede di gara. Col tempo, è stato per noi motivo di grande frustrazione ascoltare le tante lamentele dei passeggeri per i numerosi disagi subiti senza poter far nulla. Parliamo di voli ripetutamente cancellati, spostati d’orario, effettuati con inedite triangolazioni. Insomma azioni che hanno prodotto una sensibile incapacità di fidelizzare l’utenza, con un danno importante per il territorio. A ciò va purtroppo aggiunto che, nonostante i rimborsi ottenuti, il vettore lascia un debito per tasse e diritti aeroportuali che ci hanno costretto ad avviare un recupero forzoso per tutelare gli interessi di Airgest”.
E, a proposito invece dello scarso successo riscontrato dalle tre rotte, Ombra aggiunge: “Ha poco senso ormai recriminare che la compagnia avrebbe dovuto investire di più in pubblicità e promozione delle rotte le risorse economiche che ha comunque indicato nel piano dei costi e di cui dovrà rendicontare all’ENAC. Che le rotte fossero poco frequentate, lo dimostra il fatto che non fossero coperte spontaneamente dal mercato e si è quindi reso necessario imporre oneri di servizio pubblico. È alla base dei tanti benefici ricevuti dallo Stato per coprirle che hanno incassato. La compagnia sembra cercare di scaricare incapacità ed inadeguatezza criticando una sacrosanta conquista di diritto alla continuità per i siciliani svantaggiati dalla condizione di insularità”.
Il neo confermato presidente di Airgest, Salvatore Ombra, non perde l’entusiasmo e rilancia: “Chiediamo adesso alle compagnie aeree più motivate di partecipare al nuovo bando per la riassegnazione delle rotte”.

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