A scuola di “identità siciliana”, per promuovere la trasmissione dei saperi e valorizzare la storia e la cultura tradizionale della Sicilia, a partire dal suo patrimonio linguistico. Sono quasi trecento i docenti siciliani coinvolti in attività formative e 105 i progetti proposti dai singoli istituti scolastici per raggiungere l’obiettivo fissato dal governo Musumeci di promuovere «la valorizzazione e l’insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole di ogni ordine e grado», in attuazione della legge regionale 9 del 2011.
I risultati raggiunti dalle azioni messe in campo, con un investimento di circa 104 mila euro del bilancio della Regione, dall’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale e dal tavolo tecnico istituito tre anni fa sono stati illustrati questa mattina dal presidente della Regione, Nello Musumeci, dall’assessore regionale Roberto Lagalla, dai docenti universitari Giovanni Ruffino e Giuseppe Barone, dal preside del liceo Umberto I di Palermo, Vito Lo Scrudato. All’incontro ha partecipato il deputato regionale Nicola D’Agostino, che, insieme con Salvatore Lentini e altri deputati, è stato tra i promotori della legislazione regionale in materia e che ha manifestato apprezzamento per l’attenzione posta dal governo all’applicazione delle leggi di iniziativa parlamentare.
«Un altro impegno di questo governo viene mantenuto – ha sottolineato il presidente Musumeci – quello di promuovere la valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano, della storia, della letteratura, delle tradizioni popolari legate alla nostra Isola. Un dovere, una necessità. È essenziale che i nostri ragazzi imparino la letteratura italiana, le lingue straniere, ma è altrettanto giusto e necessario conoscere la lingua siciliana. Nella sua storia e nella sua letteratura la Sicilia è diventata materia del processi didattici. Stiamo dando attuazione a una legge regionale già esistente da dieci anni e mai applicata. Un obiettivo che avevamo fissato all’inizio della legislatura».
«Circa duecento scuole sono già impegnate a rappresentare quella identità siciliana che a me piace chiamare l’universo pluriverso della nostra Sicilia – ha affermato l’assessore regionale Lagalla – in un tempo in cui nella stampa anglosassone si parla di glocale, la dimensione internazionale che dobbiamo dare alla cultura e alla formazione dei nostri giovani. Con questa iniziativa intendiamo valorizzare le radici della nostra Sicilia. Non è possibile conoscere la propria terra, la propria regione, se non si conoscono la storia e le radici, da queste possiamo costruire l’albero della comunità, della libertà, della civiltà».
Il tavolo tecnico presieduto da Giovanni Ruffino, composto da rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, delle Università, delle scuole, dell’amministrazione regionale, ha predisposto specifiche linee-guida finalizzate all’attuazione della legge sulla valorizzazione dell’identità siciliana, presentate nel 2019 in occasione dell’anniversario dell’Autonomia regionale. Nella prima fase sono sono state individuate tre scuole polo per l’attuazione dei diversi programmi: il liceo Galileo Galilei di Catania, il liceo Ruggero Settimo di Caltanissetta e il liceo Umberto I di Palermo, quest’ultimo scelto anche come scuola-capofila del progetto e centro di spesa.
Sono stati poi designati docenti referenti in numerose scuole, con il compito di informare sui percorsi formativi e promuovere ogni possibile attività.Il progetto, tuttora in corso, si è sviluppato in tre fasi a partire dal mese di maggio 2019 e sino alla fine del 2020. In un primo momento oltre 130 docenti delle scuole siciliane sono stati coinvolti in attività formative, sulla base delle indicazioni contenute nelle linee guida. Nella seconda fase sono stati realizzati, a Palermo e Catania, due corsi di formazione tenuti da docenti universitari ed esperti, ai quali hanno partecipato circa 160 docenti da tutte le province siciliane, che sono diventati a loro volta formatori.
Nella terza fase, infatti, questi docenti-formatori, opportunamente selezionati, sono stati impegnati in cinque corsi on-line, con oltre 200 partecipanti, con due focus sulle minoranze linguistiche galloitalica e siculo-albanese.Un’attività di formazione “a cascata” che ha prodotto 105 progetti da attivare nelle scuole, attualmente all’esame del tavolo tecnico, che potranno essere incentivati e attuati nel prossimo anno scolastico. Tra le iniziative anche la produzione di tre pubblicazioni e di una piattaforma didattica “Un’isola da scoprire” (in via di implementazione) consultabile all’indirizzo www.identitasiciliana.org.
Un contributo viene assicurato dal Centro di studi filologici e linguistici siciliani, anche attraverso l’opera enciclopedica “Lingue e culture in Sicilia” e l’istituzione della collana “Piccola Biblioteca per la Scuola” con i suoi nove volumi pubblicati, a supporto dei frequenti interventi nelle scuole.