Scrive Daniele Nuccio sul futuro del centrosinistra a Marsala

redazione

Scrive Daniele Nuccio sul futuro del centrosinistra a Marsala

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lunedì 11 Gennaio 2021 - 07:00

Riceviamo e pubblichiamo una lettera dell’ex consigliere del centrosinistra Daniele Nuccio, che torna a parlare della sconfitta elettorale della coalizione progressista e della strada che quest’area politica dovrebbe intraprendere nei mesi e gli anni futuri.

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Nei cento giorni trascorsi dalla data delle elezioni amministrative ho ritenuto opportuno osservare un rigoroso silenzio, ma credo sia giunto il momento di affidare a queste poche righe alcune riflessioni, con la speranza che possano risultare utili al fine di fare chiarezza su quanto è stato e quanto bisognerà fare per provare ad avviare una fase di ricostruzione del campo progressista a Marsala.

In questi cento giorni ho aspettato invano che partisse naturalmente un confronto, un’analisi del voto almeno in seno a quanti hanno avuto un ruolo in quella che con una buona dose di realismo ed oggettività può essere considerata la disfatta più pesante nella storia della sinistra marsalese.

Ho cominciato ad occuparmi di politica e sono cresciuto al crepuscolo dei partiti di massa e con una punta di rammarico devo rilevare che, un tempo, un risultato così schiacciante avrebbe generato un dibattito serrato, dimissioni irrevocabili degli organi dirigenti dei partiti maggiormente strutturati, un’analisi autocritica franca.

Niente di tutto questo è accaduto.

Di contro si è proceduto ad operare una puntuale criminalizzazione dell’elettorato “ingrato e ignorante”, così come si è gridato allo scandalo per ogni singola iniziativa intrapresa dalla nuova Amministrazione.

Alla luce di un risultato elettorale così netto ed inequivocabile, questo atteggiamento non può che risultare tanto superficiale e stucchevole quanto controproducente.

Come ripartire allora?

Si sa, il primo passo per avviarsi verso la risoluzione di un problema è riconoscere il problema.

Eppure basterebbe porsi alcuni quesiti elementari.

Cos’è accaduto negli anni e nei mesi che hanno preceduto le elezioni?

Come siamo arrivati all’individuazione del candidato Sindaco, l’amministrazione uscente ha favorito un percorso aggregativo fondato su ascolto e confronto?

C’è stata disponibilità da parte del Partito Democratico a valutare possibili alternative?

Il programma di governo è stato concertato con le forze politiche e sociali del territorio?

E’ stato riservato agli alleati un trattamento di rispetto e lealtà?

Siamo così sicuri che il concetto del “vinco anche da solo” sia risultato poi così efficace?

E’ produttivo puntare tutto sul fanatismo e sulla fedeltà cieca?

Le leggi elettorali si studiano prima di cimentarsi in una candidatura?

E perché non si è riusciti a realizzare più liste?

Come si è potuto sperperare un consenso così vasto nell’arco di un quinquennio?

E cos’è davvero il clientelismo?

Affido all’opinione pubblica, alla base elettorale questi spunti di riflessione rifuggendo da qualsiasi voglia di rivalsa o di sterile polemica.

Il mio percorso si è concluso, almeno per un po’, con la serenità di chi ha affrontato una sfida e l’ha persa, non cedendo mai alle tante, tante provocazioni ricevute.

Non ho ambizioni né aspirazione alcuna che non riguardi la mia sfera personale nel prossimo futuro.

Ma ad oggi non intendo tollerare questa sorta di continuità nel culto della personalità.

Ho letto prese di posizione ed interviste nelle quali non c’è la minima traccia di consapevolezza, di responsabilità, un segnale che faccia trasparire l’aver compreso la lezione.

Si può quindi tenere il piede in più scarpe, si è dirigenti di partito a convenienza ed ispiratori di movimenti “civetta” che quel partito l’hanno svuotato.

Si contesta l’elargizione di contributi ad associazioni oggi, dimenticando le centinaia di migliaia di euro sperperati in contributi nei cinque anni precedenti, appannaggio esclusivo di parrocchie, associazioni di riferimento e di reti che diventavano comitati nelle campagne elettorali.

Si brandisce con violenza la questione morale, svuotandola di significato, dimenticando che se maggioranza raccogliticcia è quella di oggi, lo era anche quella che portò alla vittoria il centro-sinistra cinque anni fa.

A conti fatti, buona parte delle forze in campo oggi erano dall’altra parte, ieri.

C’è un altro aspetto non trascurabile e riguarda un mantra che ripetevamo stancamente cinque anni fa: “sei mesi di tempo si concedono a tutti, la macchina amministrativa è cosa complessa!”.

Se vogliamo essere credibili, a prescindere da come la si pensi sui primi passi dell’attuale amministrazione, bisognerà concedere lo stesso lasso di tempo anche a questa.

Così come strapparsi le vesti per ogni singola azione finirà per far perdere d’efficacia una contestazione ponderata e seria quando si tratterà di varianti urbanistiche di dubbia legittimità, quando e se si ragionerà di Piano Regolatore Generale, di politiche sociali e dell’approccio che intenderanno seguire nell’affrontare le dinamiche interne ad un settore del quale abbiamo ampiamente discusso in passato, strategico e complesso qual è il settore dei Servizi Sociali.

Quando si ragionerà di discariche da impiantare nel nostro territorio, quando arriveranno i primi Piani Triennali delle Opere Pubbliche.

Ho avuto modo di leggere la nota pubblicata di recente da Alberto Di Girolamo e non è mia intenzione entrare nel merito avendo quest’ultimo tutto il diritto di argomentare come meglio crede ma un suggerimento gratuito intendo lanciarlo. Si rende conto l’ex Sindaco che così facendo si finisce col rappresentare sempre più una sorta di “manuale delle cose da non fare”?

La frustrazione che trasudano quelle parole non può che rallegrare l’avversario, il quale metterà in pratica tutto il contrario della precedente gestione, almeno per quanto concerne il dialogo, il confronto, l’evitare la criminalizzazione delle opinioni avverse alla propria.

Sarà finzione, strategia? Lo vedremo.

Ma in fondo ciò che appare evidente è sempre lo stesso principio: amministrare e governare sono cose differenti e senza una elementare capacità Politica nel far coesistere espressioni diverse nell’interesse della collettività, non si riuscirà mai a fare né l’una né l’altra cosa.

Questo scontro a priori nel tempo della pandemia globale, con le difficoltà e le sfide che la cittadinanza tutta, il tessuto produttivo e le fasce più deboli sono tenuti ad affrontare, è a mio modo di vedere semplicemente da irresponsabili.

Si è fatto un gran parlare, anche abbastanza strumentalmente da più parti, della questione relativa al portavoce del Sindaco. Meglio di altri il Direttore del giornale che ospita queste riflessioni ha saputo cogliere un punto nodale che credo si possa applicare anche al recente passato ed alla voglia di alcuni di puntare il dito ed indicare colpe e responsabilità: “siamo sempre stati convinti che le biografie personali contino e che in una terra estremamente difficile come la nostra occorra rifuggire da tentativi di mascariamento serviti su un piatto d’argento da chi cerca di screditare la credibilità altrui per rafforzare la propria”.

Come non sottoscrivere queste parole…

In conclusione, assumendomi le mie di responsabilità nell’aver contribuito a determinare l’unità del centro-sinistra nel recente passato, non ho niente da recriminare.

Salvo rigettare con forza le stupide argomentazioni di quanti rilevavano al tempo un’incoerenza nell’accettare e favorire l’alleanza di centro-sinistra.

La mia casa, con o senza ruoli, è stata, è e sarà il centro-sinistra.

Il salto del fosso seppur può risultare utile nel raggiungimento di un posto al sole, non rientra nei valori e nei principi che ho professato in anni di militanza.

Ma oggi è necessario ricostruire, rifondare dalla base il campo progressista, riuscire a sganciare questo da logiche esterofile che hanno determinato e determinano ancora oggi la fortuna politico-elettorale di quanti sulle macerie del centro-sinistra marsalese hanno goduto e fondato le proprie carriere.

Ma c’è anche assoluto bisogno di un ricambio nella classe dirigente del centro-sinistra e, a partire dal sottoscritto, sarebbe preferibile che questo avvenisse a prescindere da quanti hanno determinato lo sfascio del recente passato.

Perché se questo non avviene allora potremo sin d’ora porgere i nostri più sentiti auguri all’attuale amministrazione per l’inevitabile bis fra cinque anni.

Organizzare un’opposizione costruttiva, seria e rigorosa, coerente e non autoreferenziale è il servizio più importante che potremo fare alla Città, in un tempo difficile e pieno di incognite per un territorio straordinario come il nostro.

Rifuggire da un certo settarismo il primo passo.

Con la responsabilità di chi ha a cuore le sorti di Marsala ed un profondo rispetto per le Istituzioni democratiche.

Con un po’ di generosità si può contribuire al dibattito pubblico senza per forza ostentare, rimarcare la bramosia di ottenere ruoli o postazioni.

In fondo appare assai improbabile che Mark Zuckerberg, al pari di quanto fatto con Trump, oscuri il profilo dell’ex Sindaco.

Potremo dunque approfondire l’andamento dei contagi e l’avanzamento dei lavori sulla pista ciclabile allo Stagnone con informazioni di prima mano, ancora per un po’…

Daniele Nuccio

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3 commenti

  1. Gaspare Barraco 11 Gennaio 2021 08:17

    Fatto fuori Alberto Di Girolamo ( con tanti colpevoli del centrosinistra, che iniziarono ad attaccarlo qualche anno prima della fine sindacatura) per 5 anni Marsala è di centrodestra. Ing.Gaspare Barraco.Marsala.

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  2. Pantaleo Antonina 11 Gennaio 2021 15:30

    Rimanderei allo scrivente tutti gli interrogativi che lancia agli elettori e ai lettori ma in partcolare uno “ perché non si è riusciti a fare più liste?” anzi la riformulo con una variante : Perché non è riuscito Daniele Nuccio a fare e chiudere la sua lista ? e in estremis essendo meno della metà i candidati, è andato a sommare i suoi con la lista che stava preparando Nicola Fici? e perché quindi le due futuribili liste si sono concentrate in una ? Il grande parlatore che lancia spunti di riflessioni mi tolga almeno questo interrogativo e pubblicamente! Grazie
    Nina Pantaleo

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    1. CATERINA MARTINEZ 13 Gennaio 2021 12:45

      Posso rispondere io alla tua richiesta, cara Nina, dato che ho vissuto in prima persona l’avvicendarsi degli eventi che hanno caratterizzato i mesi antecedenti le elezioni ( Città futura, la nostra proposta di riunire il centrosinistra sotto un nome altro da Alberto Di Girolamo , l’accordo richiestoci da più parti per non spaccare il centrosinistra etc…). Ebbene, fino al giorno 8 di agosto 2020, Città futura poteva contare su di una lista di circa 22persone…ma dopo qualche giorno, avendo accettato di sostenere ( obtorto collo, ma l’abbiamo fatto tutti senza recriminazioni, checché ne dica il fan club) Alberto, la metà delle persone, prima entusiaste del nostro progetto, hanno preferito abbandonare la lista. Ecco perché, per rispettare un accordo preso, siamo confluiti in un’unica lista con Nicola Fici sotto il simbolo dei Cento passi. Spero di essere stata esauriente…

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