Coronabond: Lega e FI votano contro le obbligazioni per far fronte alla crisi pandemica

redazione

Coronabond: Lega e FI votano contro le obbligazioni per far fronte alla crisi pandemica

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sabato 18 Aprile 2020 - 10:16

Dovevano votare per una svolta per il Paese, ma… hanno votato contro. E’ accaduto ieri in Parlamento Europeo, Lega e Forza Italia hanno votato contro l’emendamento dei Verdi per la condivisione del debito tra i Paesi UE per l’azione coordinata contro il Covid-19.

Pd, M5s e FdI hanno votato a favore, astenuta Italia Viva. Nel testo dell’emendamento – respinto ieri con 326 voti contrari, 282 sì e 74 astensioni – si legge che l’Eurocamera “… considera essenziale, al fine di preservare la coesione dell’Ue e l’integrità dell’Unione monetaria, che una quota sostanziale di debito emessa per contrastare le conseguenze del Covid-19 sia mutualizzata a livello Ue”.

“L’ennesimo tradimento ai danni dell’Italia da parte della Lega e di Forza Italia è servito”, afferma in una nota l’europarlamentare M5s e vicepresidente del Parlamento UE, Fabio Massimo Castaldo. Che però non spiega perché il M5S abbia votato contro l’emendamento alla risoluzione per il via libera ai Recovery Bond garantiti dal bilancio UE.

Il Movimento 5 Stelle infatti, è apparso spaccato: 10 si sono astenuti e tre hanno votato contro. “Qualche buontempone ha messo in giro la notizia che noi del M5S avremmo votato contro i ‘recovery bond’ o misure di condivisione del debito in Europa che stiamo chiedendo”, afferma l’eurodeputato M5S Ignazio Corrao, uno dei tre che si è espresso a favore. “Partendo dal presupposto che si parla di emendamenti di una risoluzione, quindi più o meno del nulla cosmico, questi sono i documenti in discussione. Mentre la risoluzione si voterà oggi. Il paragrafo 17, come potete vedere, ha dentro Il Mes (ma anche l’accesso non spiegato al bilancio pluriennale, che può significare maggiore contribuzione netta degli Stati membri), per questo abbiamo votato contro”, spiega.

Eppure i Coronabond, secondo quanto affermato nei giorni scorsi in conferenza stampa dal premier italiano Giuseppe Conte, poteva essere un buon compromesso per uscire dalla crisi creata da questa emergenza pandemica.

Ricordiamo che il Coronabond è una obbligazione emessa per far fronte alle spese legate alla diffusione dell’epidemia. Per due essenzialmente: anzitutto quelle sanitarie, per finanziare ospedali, medici, ricerca scientifica, acquisto di macchinari per la terapia intensiva e di strumenti di protezione contro il contagio (mascherine, guanti, tute, ecc.). E poi, quelle per rilanciare l’economia, messa in ginocchio dalle misure restrittive che, in quasi tutti i Paesi membri ormai, hanno ridotto al mimino essenziale le attività produttive. 

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