Dove sono le mascherine? Un’azienda in Italia, export bloccato e materiale ‘sequestrato’ in transito

redazione

Dove sono le mascherine? Un’azienda in Italia, export bloccato e materiale ‘sequestrato’ in transito

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domenica 15 Marzo 2020 - 21:10

In molti si chiedono perchè non si trovano più mascherine o comunque è raro trovarle e ad un prezzo piùcaro del solito. Domanda lecita per cui c’è una risposta: in Italia c’è solo un’azienda che ha la «certificazione» internazionale per produrre mascherine Fpp2 e Fpp3 e le imprese all’estero con cui il nostro paese aveva siglato dei contratti per l’acquisto dei dispositivi si sono viste “requisire” i prodotti dai loro paesi o, in alcuni casi, anche dalle nazioni per le quali sono transitati.

A tal fine il Presidente Giuseppe Conte era intervenuto per rassicurare gli italiani: “Come Governo siamo strenuamente impegnati per procurare in tempi brevissimi i dispositivi che consentano a medici, infermieri e a tutto il personale sanitario di lavorare in massima sicurezza”.

Ma i problemi, sono diversi. Il primo è che esistono varie aziende nel nostro Paese che producono mascherine ma ce n’è una sola che al momento ha la certificazione – che in tutto il mondo viene rilasciata da due enti, uno in Cina e uno negli Usa – per produrre quelle più richieste, le Fpp2 e le Fpp3.

Il commissario Domenico Arcuri potrebbe cercare di aumentare la produzione riconvertendo alcune linee, ma al momento la possibilità per avere i dispositivi nel più breve tempo possibile resta solo quella del mercato internazionale.  Ma come ha detto Borrelli si parla di un fabbisogno giornaliero di 90milioni di mascherine, comprese quelle chirurgiche, e che al momento sono stati stipulati contratti per oltre 55 milioni consegnandone solo 5 milioni.

E qui c’è un altro problema. L’esportazione. Al momento India, Romania, Russia, i maggiori esportatori in Italia di mascherine hanno chiuso l’export e al momento ulteriori 19 milioni di mascherine sono bloccate all’estero, nonostante i contratti siano già stati siglati. In altri casi addirittura le mascherine sono stare sequestrate dai Paesi in cui i prodotti sono transitati per l’esportazione verso altri Stati.

Una buona notizia tuttavia giunge da Consip, la centrale d’acquisto dello Stato che è soggetto attuatore della Protezione Civile, che ha “contrattualizzato” forniture per 30 milioni di mascherine chirurgiche, oltre a 7 milioni di guanti e oltre 13 milioni di tute, calzari, cuffie e camici. Sono stati ordinati 3.800 ventilatori polmonari (300 dei quali in pronta consegna), 390 mila tamponi e più di 67mila test per il virus. A ciò si aggiunge, secondo quanto affermato dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che Germania e Francia, nonostante non navighino in buone acque con l’emergenza Coronavirus, hanno sbloccato l’esportazione di mascherine e altro materiale e in Italia arriverà un milione di mascherine da Berlino e dalla Cina sono in arrivo altri 5 milioni di pezzi oltre a 150 respiratori. «Denunceremo in tutte le sedi internazionale competenti – dice Di Maio – i Paesi che si macchieranno della pratica ignobile di requisire mascherine destinate a stati in difficoltà come l’Italia». Anche l’UE, nonostante i fraintendimenti, sembra dello stesso avviso.

Sembra che nel decreto siano stanziani 50 milioni per l’acquisto di materiale di protezione.

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