La deliberazione all’unanimità dei presenti all’interno dell’Aula Falcone-Borsellino è arrivata nella serata di ieri. Nel corso della seduta consiliare sono stati votati tre debiti fuori bilancio e sono state trattate due interrogazioni presentate dalla minoranza.
Il voto sulla proposta di regolamento che ha apportato delle novità sulla gestione della biblioteca civica Sebastiano Bagolino, sita nel complesso monumentale del Collegio dei Gesuiti, è arrivato ieri sera. Il provvedimento amministrativo, fissato all’ultimo punto dell’ordine del giorno, è stato elaborato dalla prima commissione competente in materia. Una regolamentazione si è resa necessaria, infatti, a seguito dell’accorpamento con la biblioteca multimediale, trasferita dall’ex chiesa San Giacomo de Spada, che oggi ospita il Museo del Suono, nei locali della biblioteca civica, per l’appunto. Il regolamento, che consta di 29 articoli e di 5 capi, è anche il frutto di un lavoro di interlocuzione con la Sovraintendenza. Sarà accompagnato successivamente dalla Carta dei Servizi, un atto deliberativo della giunta. Una delle principali innovazioni, previste dal provvedimento adottato ieri sera, è la possibilità di consultazione in loco per i minorenni, i quali fino a 6 anni non possono iscriversi o usufruire autonomamente dei servizi, ma devono essere accompagnati da un utente registrato. Possono iscriversi i bambini a partire dai sei anni. Una regolamentazione fondamentale per gli spazi dedicati ai ragazzi fino ai 12 anni è stata introdotta ex novo. Poi, con atto del sindaco verrà stabilito l’orario di apertura al pubblico. Inoltre, vengono definite le visite scolastiche, i doveri del pubblico, le eventuali sanzioni per chi assume comportamenti non idonei e la partecipazione nel registro delle utenze. In tale registro gli utenti possono fare delle proposte per migliorare il servizio. La presidente della prima commissione, Piera Calamia (M5S), ha spiegato che proprio grazie a questo registro è stata sollevata la questione dei locali della biblioteca spesso utilizzati dagli studenti universitari “In commissione abbiamo affrontato questa tematica e abbiamo proposto di utilizzare il corpo C della Cittadella dei Giovani per i giovani studenti che nei periodi di esami si trovano lì in biblioteca a studiare, visto che i locali non sono grandissimi. Già so che si utilizza il corpo C della Cittadella dei Giovani, però, non è a pieno regime. Quindi, mi auguro, appunto, che lo diventi e al più presto possa essere utilizzato”. L’intervento dell’esponente grillina è stato poi seguito dalla collega di minoranza Caterina Camarda di ABC-Alcamo Cambierà, la quale ha dichiarato di essersi fatta carico di un’istanza “Dalla cittadinanza perviene la richiesta di poter usufruire di questi tablet, di queste apparecchiature, per il tramite del quale si accede ad internet, alla biblioteca, anche senza limitazioni di orario. Ovviamente, con l’auspicio che si possano fare degli investimenti per aumentare queste apparecchiature e di conseguenza che la Carta dei Servizi si adegui e diventi più aderente, oltre che alle esigenze della città, anche alle eventuali nuove, speriamo, disponibilità di cui potrà godere questa nuova biblioteca” ed ha aggiunto “Annuncio un voto favorevole, ripeto, perché come gruppo siamo tendenzialmente propensi a votare tutto ciò che può dare un ordine e può migliorare un servizio in favore della città”. Il consigliere comunale Gino Pitò ha presentato un emendamento firmato dai tre colleghi del gruppo federato ABC-Alcamo Cambierà. Nello specifico, l’emendamento prevede l’acquisto da parte della biblioteca civica di opere letterarie e multimediali di autori alcamesi o che trattano Alcamo, al fine di promuovere la cultura della città, e l’impegno a raccogliere le tesi di laurea cedute gratuitamente che si occupano del territorio alcamese. Un lavoro che comunque già veniva effettuato dalla biblioteca, come precisato dalla presidente della prima commissione, Piera Calamia. Il consigliere Pitò, primo firmatario dell’emendamento, ha abbandonato l’Aula dopo le dichiarazioni dell’assessore Vito Lombardo “Come spesso mi lamento rispetto alla mancanza di comunicazione che c’è tra i dirigenti, e spesso avviene che mancanza di comunicazione ci possa essere tra giunta e Consiglio, mi pare che ci possa essere una comunicazione più proficua anche all’interno di gruppi consiliari che sono Alcamo Bene Comune e Alcamo Cambierà, dove ci sono spesso componenti nelle commissioni”. Poi, ha affermato “Come diceva giustamente il consigliere Giacinto Pitò in passato, è giusto che ogni consigliere possa cambiare idea, possa migliorare il lavoro svolto da altri, però, se questo lavoro fosse fatto anche con grande partecipazione di tutti, di maggioranza e opposizione, non sarebbe male.” Subito dopo è arrivata la replica, in difesa del collega, della consigliera Camarda che ha così dichiarato “Per fortuna esiste un consigliere come Gino Piò che ha tutta questa iniziativa, e esercita il suo ruolo di consigliere comunale con tanta enfasi, magari potessi e sapessi farlo anche io, glielo dico in tutta franchezza assessore Vito Lombardo. Nessuno, può frenarlo, può togliergli la possibilità e il diritto previsto dal regolamento. Io capisco che la fa sorridere, ma sorrido anche io, ripeto come ho iniziato con l’intervento in apertura. Nessuno può togliergli questo potere nel rappresentare i cittadini di apportare suppongo delle migliorie”. Il gesto del consigliere Pitò non è stato condiviso dall’Aula. Tuttavia, l’emendamento è stato votato favorevolmente da 13 consiglieri comunali (M5S e Caterina Camarda). Tre si sono astenuti: Calandrino, Messana e Dara. Diversamente, la proposta di delibera è stata approvata all’unanimità dei presenti.
Nel corso della seduta consiliare sono stati discussi e deliberati anche tre debiti fuori bilancio per un ammontare complessivo di circa 40 mila euro. Sul primo debito fuori bilancio, scaturito da un sinistro che ha avuto luogo nel Viale Europa, addebitato ad una lastra di pietra basculante che ha provocato la frattura tibio tarsica alla caviglia e al metatarso di un cittadino, e per il quale il Comune di Alcamo è stato condannato a pagare un ammontare di circa 28 mila euro, è intervenuto il rappresentante politico di Noi per Alcamo, Francesco Dara: “La bravura e la capacità, caro assessore io vi ammiro e vi apprezzo, è quando uno con le risorse che ha riesce bene o male a portare un’amministrazione alla sufficienza. Là si vede il risultato di chi è bravo ad amministrare. La capacità non è dire belle parole «vogliamo fare, vogliamo dire e vogliamo architettare». Tutti vorremmo fare. E caro assessore, dobbiamo portare negli uffici di queste città sta parola «prevenzione». Io ce l’ho a cuore perché faccio il vigile del fuoco e molto spesso mi sfido nel soccorso. E quando c’è una buona prevenzione, diminuisce il numero dei soccorsi, diminuisce il numero dei danni. E qua, oggi, se non cominciamo fin dal più piccolo ruolo del dipendente comunale ad arrivare al sindaco, noi finiamo la consiliatura e ci diciamo sempre le stesse cose”. L’assessore Vito Lombardo, tirato in ballo, ha così replicato: “Sono consigliere da sei anni. All’inizio del mio mandato, nel 2012, lei era pure consigliere comunale con me. Quando parlavamo di debiti fuori bilancio, si ricorda, c’era una commissione specifica che si voleva fare e, poi, alla fine è saltata perché probabilmente erano uno o due sempre presenti. Glia altri erano sempre assenti. Parlavamo di circa 1 milione di euro all’anno di debiti fuori bilancio per insidie e trabocchetti. Ora siamo arrivati a 250-300 mila euro all’anno. Quindi, non è che non si è fatto niente, questo a prescindere anche dall’amministrazione. Gli uffici quando lavorano e sono in grado di fare le cose le fanno. Purtroppo, spesso, le cose ordinarie sono molto più complicate da fare rispetto alle cose straordinarie. Quindi, bisogna essere onesti intellettualmente, consigliere Dara. Nel 2012 parlavamo di 1 milione di euro, siamo nel 2018 parliamo di 250-300 mila euro. Certo bisogna sempre migliorare, però, dei passi avanti si sono fatti, non è così tutto drammatico e non bisogna pensare che alla fine non si è fatto nulla. Bisogna seminare ed essere oggettivi con dati concreti”.
Nell’ambito della discussione sul secondo debito fuori bilancio in Aula Consiglio, il capogruppo dell’UDC Saverio Messana, componente della seconda commissione, ha precisato ai colleghi presenti: “In media i debiti fuori bilancio si pagavano in 240 giorni, e questo qua, attenzione, è un dato importante per tutto il Consiglio comunale. Ora, tramite le pressioni, devo dire della seconda commissione tutta, maggioranza e opposizione, abbiamo fatto un casino, scusate la parola. Anche grazie al regolamento che abbiamo stilato in Consiglio comunale, qualcuno scappa ancora perché l’ultimo debito fuori bilancio è scappato allo scorso Consiglio comunale, dopo tanto tempo, però ,il grosso, il 90%, siamo giunti a pagarlo entro i termini. Questo è già un piccolo tassello di risparmio di decine di migliaia di euro l’anno che prima si pagavano in maniera regolare. Questo lo volevo dire anche perché è merito di tutti. Però, è un discorso che va fatto perché all’inizio eravamo combinati in malo modo anche sulla tempistica. E pagavamo, cari colleghi, durante l’anno, centinaia di migliaia di euro in più rispetto al normale soltanto perché si sforavano i tempi regolamentari”.
Poi, è stata la volta della presidente della commissione competente in materia, la pentastellata Noemi Scibilia. L’esponente grillina ha ricordato, tra tutte le misure intraprese sin dall’insediamento della commissione al bilancio, l’istituzione del registro delle buche e il ricorso alla negoziazione assistita da parte dell’avvocatura comunale (non era obbligatoria in passato). Misure che dal 2017 hanno inciso nel cambio di rotta dei contenziosi comunali per insidie e trabocchetti. I primi due debiti fuori bilancio hanno avuto stesso esito di votazione: 17 favorevoli (M5S, Pitò, Camarda, Dara, Messana), 2 contrari (Sucameli e Calandrino), e zero astenuti. L’ultimo debito fuori bilancio, invece, è stato approvato con 15 voti a favore (M5S, Pitò, Camarda, Dara, Messana), 2 contrari (Sucameli e Calandrino) e zero astenuti. Sono state trattate due interrogazioni presentate dai consiglieri di minoranza Giacomo Sucameli (depositata prima del passaggio a Sicilia Futura) e Gino Pitò. Un’altra interrogazione presentata da quest’ultimo è stata rinviata.
Linda Ferrara