Sono state 38 le sedute dell’Aula Falcone-Borsellino e 420, in totale, le commissioni consiliari svoltesi dal luglio 2017 al luglio 2018 per un costo complessivo di circa 78 mila euro.
Anche nel suo secondo anno di mandato elettorale l’organo elettivo di Alcamo ha mantenuto un ammontare delle spese molto basso: 77.538,52 euro, per l’esattezza. Una cifra magra e che è figlia, come da noi sottolineato in altra occasione ( http://www.itacanotizie.it/alcamo-consiglio-comunale/), della legge regionale n.11 del 2015 che ha ridotto sia il numero dei rappresentanti politici degli enti locali (ad Alcamo i consiglieri comunali sono passati da 30 a 24), sia il valore del gettone di presenza, oggi circa 34 euro lordi, a cui va ulteriormente decurtato il 10% destinato all’accantonamento necessario a rimpinguare il bilancio partecipato, introdotto con un regolamento fortemente voluto dai consiglieri comunali eletti e insediatisi l’11 luglio del 2016. L’Aula Falcone-Borsellino, dunque, si è riunita 38 volte, dal luglio 2017 al luglio 2018, ma il lavoro più impegnativo è stato effettuato all’interno delle quattro commissioni consiliari che, in totale, sono state convocate ben 420 volte. Il consesso civico è stato in questo arco di tempo discretamente partecipato dai cittadini alcamesi, i quali hanno seguito l’attività consiliare soprattutto da casa, mediante la diretta streaming resa possibile nel 2013 per iniziativa del gruppo politico Alcamo Bene Comune, che anche allora sedeva tra i banchi dell’opposizione. Il numero delle c.d. visualizzazioni video, pubblicati sul sito ufficiale dell’ente, variano a seconda dell’importanza che gli utenti hanno attribuito agli ordini del giorno delle sedute del Consiglio comunale. Si può notare, ad esempio, che la discussione sugli equilibri del bilancio dell’8 novembre 2017 è stata seguita da 584 cittadini. Dietro, si colloca il dibattito in Aula Consiglio sul Piano economico e finanziario dei rifiuti, del 22 marzo 2018, con 443 visualizzazioni. Nel mese di luglio 2017, invece, è stata convocata l’unica seduta consiliare aperta agli interventi dei cittadini, che aveva ad oggetto l’allora ipotesi di trasferimento del liceo Vito Fazio Allmayer. In questo caso, i consiglieri comunali non hanno percepito alcun gettone di presenza, erogabile solamente nel caso di sedute consiliari che prevedono deliberazioni. Inoltre, per effetto delle modifiche apportate da questo consesso civico al regolamento che lo disciplina, entrato in vigore nel luglio 2017, “L’effettiva partecipazione del consigliere ai lavori del Consiglio si ha quando lo stesso abbia preso parte ad almeno i 2/3 delle votazioni dei punti all’ordine del giorno, ad eccezione della nomina degli scrutatori, dell’approvazione del processo verbale della seduta precedente e di eventuali proposte di sospensione della seduta. Nel caso in cui la seduta non abbia luogo in ragione del mancato riscontro del numero legale, ai consiglieri che abbiano fatto constatare la propria presenza non spetta il gettone di presenza”. Oltre a ciò, all’articolo 66 è stato aggiunto il comma 7 che afferma “Con riferimento ai lavori della commissione per maturare il diritto al gettone di presenza, i consiglieri devono aver partecipato ad almeno novanta (90) minuti della durata della commissione. Nel caso in cui la durata della commissione sia inferiore a novanta (90) minuti il consigliere ha diritto a percepire il gettone di presenza solo se partecipa ad almeno l’80% della durata complessiva della seduta”. Nello specifico, per quanto concerne la maturazione del gettone di presenza dei consiglieri comunali, riscontrabile dai dati definiti e pubblicati ad agosto, emerge la partecipazione più costante degli esponenti politici Giovanna Melodia (M5S) e Saverio Messana (UDC) con ben 37 sedute consiliari seguite sulle 38 convocate. Dietro, con 36 presenze registrate, vi sono i pentastellati Francesco Cusumano e Annalisa Ferrara e il consigliere comunale Giovanni Calandrino di Sicilia Futura. Poi, troviamo Anna Allegro (UDC), Gino Pitò di ABC-Alcamo Cambierà, e i grillini Nino Asta, Laura Barone e Piera Calamia, tutti con 35 partecipazioni in Aula Consiglio. Li segue, con 34 presenze, la capogruppo in carica del Movimento 5 stelle Noemi Scibilia. Invece, hanno aderito a 33 sedute consiliari i pentastellati Francesco Viola, Vito Lombardo ( dato fino a giugno 2018 in ragione della carica di assessore da allora assunta) e Filippo Salato (M5S). A 31 lavori del Consiglio comunale hanno preso poi parte Caterina Camarda (ABC-Alcamo Cambierà) e Francesco Dara di Noi per Alcamo. Dietro, Rosalba Puma (M5S) con 28 partecipazioni. Ventisette sono state le alzate di mano della democristiana Rita Norfo e del democratico Filippo Cracchiolo. Poi, la grillina Alessandra Cuscinà con 25 presenze e Mauro Ruisi, di Abc-Alcamo Cambierà, con 20. Infine, anche per questo secondo anno di mandato elettorale, il consigliere comunale Giacomo Sucameli (PD) è risultato il più assente in Aula con 15 presenze registrate sulle 38 sedute consiliari svoltesi.
Per quanto concerne il conseguimento del gettone di presenza all’interno delle commissioni, sono ordinati così all’interno della prima: Piera Calamia, con 78 presenze sulle 81 sedute convocate. La seguono: Francesco Viola (73) Giovanna Melodia (73), Rita Norfo (65), Filippo Cracchiolo (50), Caterina Camarda (40). La più presente tra i membri della seconda commissione al bilancio è, invece, la consigliera comunale Annalisa Ferrara (M5S), con 146 sedute sulle 151 convocate. Al secondo posto, Saverio Messana dell’UDC (134 sedute). Seguono, poi, i colleghi Vito Lombardo (fino a giugno 2018) e Noemi Scibilia: entrambi con 130 presenze; dopo, Anna Allegro (UDC) con 120 partecipazioni ai lavori e Mauro Ruisi, del gruppo politico ABC-Alcamo Cambierà, con 58 sedute seguite. In terza commissione, il “podio” è formato dai consiglieri grillini: Nino Asta, con 91 presenze sulle 95 commissioni convocate. Poi, Laura Barone (88), Filippo Salato (83). Dietro, Gino Pitò (76), e Francesco Dara (42). Infine, la quarta commissione (escludendo dal calcolo le 11 commissioni convocate e non andate in porto per mancanza del numero legale) vede sullo stesso gradino: Francesco Cusumano e Giovanni Calandrino, con 89 presenze su 93 sedute effettuate, Rosalba Puma (83), Alessandra Cuscinà (58). Invece, il più assente è risultato nuovamente il democratico Giacomo Sucameli: solo tre volte sulle 93 sedute svolte ha percepito il gettone di presenza par avere partecipato ai lavori della quarta commissione competente in materia di ambiente. La prima e la quarta commissione inoltre sono state convocate congiuntamente una volta. Cinque sono state le mozioni presentate nel secondo semestre del 2017 e unicamente dai consiglieri comunali di minoranza: la mozione “Buoni libro” del gruppo ABC-Alcamo Cambierà; la mozione sul Piano generale degli impianti pubblicitari, a firma del movimento politico citato; la mozione sulla tutela delle ville comunali (Sicilia Futura); la mozione sulla determinazione della Tari per i laboratori artigianali che producono rifiuti speciali (Filippo Cracchiolo) e la mozione sulla “Tassa di soggiorno” sottoposta alla votazione del Consiglio comunale da Gino Pitò, Caterina Camarda e Mauro Ruisi. Non sono state invece oggetto di discussione in Aula Consiglio proposte di indirizzo politico nel primo semestre del 2018. Al contrario, l’organo elettivo ha approvato ben 13 delibere con tema i nuovi regolamenti comunali e alcune modifiche: il regolamento sulle controversie tributarie; il regolamento sul patrimonio comunale; il regolamento sull’albo e la consulta delle associazioni; la modifica sul regolamento pari opportunità; la modifica del regolamento tutela degli animali, il regolamento sugli orti urbani; l’adozione del nuovo regolamento IUC; il regolamento sull’economato; il regolamento sulla compensazione fiscale; il regolamento sul baratto amministrativo; il regolamento sulla sicurezza stradale; la modifica al regolamento sui controlli interni e quella sul regolamento matrimoni e unioni civili. Un dato che mette in evidenza la linea politica della maggioranza che ha scelto di portare in Consiglio comunale soprattutto quei provvedimenti che servono a colmare i servizi per i cittadini, regolamentandoli per l’appunto, piuttosto che meri atti politici. Nel corso di questo secondo anno di mandato elettorale, poi, si è anche assistito all’entrata in giunta di due consiglieri comunali della maggioranza pentastellata che hanno mantenuto la carica elettiva: Vittorio Ferro e Vito Lombardo. Una possibilità consentita dalle legge regionale succitata. Entrambi, una volta assunto le deleghe di assessore, sono stati esclusi dal calcolo del gettone di presenza. Infatti, percepiscono l’indennità (di giunta), così come avviene per il presidente del Consiglio comunale Baldo Mancuso. L’unico cambio di “casacca”, invece, è avvenuto tra le file dell’opposizione, con il passaggio all’UDC della rappresentante politica Anna Allegro, eletta con il movimento Noi per Alcamo.
Linda Ferrara