Formazione sul bilancio degli enti locali, il sindaco Surdi: “Incontri del genere sono necessari per una sana gestione dell’ente”

redazione

Formazione sul bilancio degli enti locali, il sindaco Surdi: “Incontri del genere sono necessari per una sana gestione dell’ente”

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venerdì 02 Febbraio 2018 - 15:26

Si è svolto ieri il corso di formazione professionale rivolto ai dipendenti del Comune di Alcamo e incentrato sull’attuazione della riforma dell’armonizzazione del sistema contabile negli enti locali. Relatore della giornata è stato il professore Francesco Delfino, componente della commissione Arconet istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze.

È iniziato ieri il primo corso del programma di formazione rivolto ai dipendenti comunali e dedicato, in questo caso, agli equilibri di bilancio degli enti locali e ai vincoli di finanza pubblica, tenutosi al Centro Congressi Marconi. In sala erano presenti anche altri amministratori e funzionari dei comuni limitrofi e della città di Palermo, i quali hanno accolto l’invito dell’amministrazione alcamese. A presiedere i lavori sono stati il professore Francesco Delfino, rappresentante dell’Arconet, la commissione ministeriale sull’armonizzazione contabile degli enti locali, il segretario comunale Vito Bonanno e il sindaco Domenico Surdi, il quale, dopo avere indirizzato i ringraziamenti agli intervenuti, rivolgendosi al relatore dell’incontro ha affermato “La giornata di oggi, professore, per noi è fondamentale, intanto perché si inserisce in un ciclo di eventi che il dottore Bonanno, anche come responsabile per la prevenzione della corruzione, ha già proposto. Quindi, per noi è fondamentale perché siamo pianamente convinti che incontri del genere sono necessari per garantire all’ente un’attività che sia indirizzata alla sana gestione”. In seguito, il primo cittadino ha aggiunto “C’è una cosa fra tutte a cui tengo particolarmente, perché soprattutto per noi amministratori diventa la nostra quotidianità, è il rapporto non solo tra amministratori e dirigenza, ma tra i dirigenti”. Successivamente, il sindaco Surdi rivolgendosi al professore Delfino, che ha già incontrato in un’altra occasione a Roma, ha dichiarato “So che lei ci tiene molto, so che lei sostiene proprio l’importanza di questa coralità dell’azione amministrativa in vista di una gestione che oggi è improntata dalle regole dell’armonizzazione e, quindi, già le anticipo che su questo ci tengo che ci si soffermi perché per noi è davvero importante che questo concetto sia acquisito. Noi, con i miei dirigenti, veniamo proprio da una riunione fatta ieri, e siamo consapevoli delle difficoltà che hanno enti come il nostro, ma sicuramente come tantissimi altri in Sicilia, in modo particolare. Però, sono convinto che se vengono assorbite le regole dell’armonizzazione e il modus operandi che queste richiedono, i nostri comuni possono sicuramente uscire da questa crisi un pò generale che attraversa il nostro paese e possono garantire così sempre maggiori servizi a condizioni migliori”. L’intervento del primo cittadino è stato seguito da quello del segretario comunale, il dottore Vito Bonanno il quale ha spiegato le motivazioni che lo hanno indotto ad inserire il tema dell’armonizzazione contabile all’interno del ciclo delle giornate di studio dedicate al piano dell’anticorruzione “Io sono convinto che la finalità ultima della normativa della prevenzione della corruzione, lo dico in tutte le sedi, l’ho detto anche in Consiglio comunale, non è quella di assegnare al responsabile della prevenzione, ai dirigenti, l’obiettivo di combattere sostanzialmente le tangenti, perché la parola corruzione evoca questo, ma è un obiettivo differente che è quello di misurarsi con delle sfide organizzative affinché le risorse pubbliche acquisite dai cittadini vengano spese per servizi, per investimenti, nel rispetto assoluto delle regole”. Dopo il dirigente Bonanno ha spiegato una delle riforme della pubblica amministrazione secondo lui più importante degli ultimi anni: quella dell’armonizzazione del sistema contabile degli enti locali. “ È una riforma dell’organizzazione per prima, non è una riforma della contabilità. Non è soltanto la riforma che ha cambiato gli schemi di bilancio. Non è il modo in cui rappresento i dati contabili. È il modo in cui organizzo i dati e i procedimenti per arrivare alla trasparenza dei conti pubblici. E, quindi, se io non riorganizzo i processi interni decisionali, i rapporti interni tra l’organo di indirizzo politico, la dirigenza e tra la dirigenza, sostanzialmente, questa riforma non può assolutamente attecchire”. Il segretario comunale, poi, si è soffermato anche sul ritardo del recepimento regionale della normativa nazionale, la legge 1/2012 che all’articolo 3 ha modificato l’articolo 117 della Costituzione, assegnando la materia di armonizzazione dei bilanci pubblici dalle funzioni concorrenti alle competenze esclusive dello Stato. Tale ritardo ha innescato nel caso siciliano una serie di problemi venuti alla luce con le pronunce della Corte dei Conti, nello specifico con le delibere del 2015 e del 2016. In particolare, secondo quanto espresso dal dottore Vito Bonanno, sostanzialmente si è messo il dito su quella che è “Una impreparazione culturale della dirigenza in generale degli enti locali ad affrontare questa sfida”. Il contributo del relatore della giornata, quello del professore Francesco Delfino, che rappresenta uno dei massimi esperti italiani della riforma, è arrivato subito dopo. “Ho trovato anche nel vostro sindaco una forte cognizione e consapevolezza delle finalità di questa riforma e della forte tendenza a un approccio assolutamente innovativo”. Il professore Delfino si è soffermato sul tema della coralità dell’azione amministrativa, anticipato dagli interventi che lo hanno preceduto, e sulla riforma dell’armonizzazione ha precisato “Questa non è una riforma per ragionieri. Quando noi abbiamo lavorato al tavolo della riforma per tutti questi anni, noi abbiamo pensato ad una riforma che desse un nuovo approccio alla raccolta delle risorse e al ritorno alla città e al territorio delle risorse”. Successivamente, il dottore Delfino, accennando alle resistenze che la riforma ha incontrato specialmente in Sicilia, ha dichiarato “Questa riforma siccome diffonde la responsabilità nella gestione delle risorse tra tutti i dirigenti, toglie potere al ragioniere capo. Questo è stato il primo oggetto di resistenza”. Il padre della riforma dell’armonizzazione contabile, tra l’altro è stato per molti anni proprio a capo della ragioneria di diversi comuni, tra cui Savona, Genova e Venezia, come da lui stesso precisato. “Il ragioniere capo è stato sempre un uomo molto potente nel bene o nel male, perché è stato sempre l’uomo dei numeri, l’uomo che ha gestito i numeri e che con i numeri ha fatto quello che ha voluto. Bisogna dirlo con molta chiarezza intellettuale”, ha enunciato il professore Delfino. Poi, ha precisato il ruolo che la riforma ha attribuito a tale figura apicale “Il dirigente di ragioneria che questa cultura cerca è colui che come coordinatore complessivo della finanza pubblica di quell’ente, riesca, insieme agli altri dirigenti e vicino alla politica, a esprimere al meglio la capacità di raccolta e d’impiego delle risorse. Questo è il dirigente di cui abbiamo bisogno. E quando noi abbiamo una liquidità alta, come il Comune di Alcamo ha, quando noi abbiamo un avanzo alto, come il Comune di Alcamo ha, quando abbiamo la forte discrasia nella gestione degli spazi finanziari e dell’overshooting, che è l’obiettivo di finanza pubblica: lo Stato ti dà mille, tu raggiungi 3 mila. Oh guarda come sono bravo! No, non sono bravo. Ho perso 2 mila e li ho lasciati sul piatto dello Stato che, invece, dovevo impiegare nel territorio. Guardate che questa contabilità dà gli strumenti per riuscire ad attuare questo obiettivo”. Tra i punti che sono stati affrontati dal professore Francesco Delfino nella sua lectio magistralis sono da ricordare, oltre al potere del ragioniere capo negli enti locali, la mancanza di colloquio tra settori importanti di un comune, come i servizi tecnici e la ragioneria, l’assenza degli investimenti, i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, il fondo crediti di dubbia esigibilità, il non utilizzo dei proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione e dalle sanzioni amministrative per violazione del codice della strada, l’assenza di cronoprogrammi della macchina amministrativa comunale. Necessaria dunque, per il professore Delfino, l’importanza della programmazione negli enti locali mediante la stesura del DUP (Documento Unico di Programmazione), della sua nota di aggiornamento, così come l’approvazione nei tempi previsti dalla normativa dei bilanci di previsione triennali.

Linda Ferrara

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