I panini in volo

Gaspare De Blasi

Marsala

I panini in volo

Condividi su:

martedì 28 Novembre 2017 - 06:10

Noi siamo dalla parte della Ryanair e dalla parte dei suoi lavoratori. Sembra un non senso, ma in realtà non lo è. Cerchiamo di farci capire, premettendo che non è sicuro che ci riusciremo. Il Corriere della Sera, nell’edizione di sabato scorso, pubblica una lettera inviata a firma della WorkForce International ad un operatore della compagnia aerea. Prima di entrare nel merito, diremo che la WorkForce International è l’agenzia interinale che si è occupata di “trovare” per conto della compagnia area irlandese gli operatori da assumere. Veniamo alla lettera. Tra le altre cose che vi risparmieremo, c’è scritto che il destinatario non ha svolto bene il proprio lavoro. Voi penserete che non ha accolto con sufficiente cortesia i viaggiatori, oppure che non è stato con loro puntuale nell’esaudire la richiesta di eventuali informazioni, e via così volando. Neppure per idea. “È chiaro che non stai facendo il tuo lavoro a bordo – si legge nella comunicazione della compagnia -. Nel 98% dei voli non hai piazzato profumi o regali. Nell’86% hai fatto guadagnare meno di 50 euro, quindi prestazioni inaccettabili”. E quindi ecco la minaccia per il futuro: “Dal primo dicembre 2017 i tuoi turni non saranno più organizzati su 5 giorni di lavoro e 3 di riposo, ma sarai a disposizione della compagnia a coprire i buchi nella tua base di riferimento”. Non sappiamo che cosa materialmente comporti per il lavoratore, ma se non è una punizione poco ci manca. Profumi, panini, dolci, alcolici e gratta e vinci sono una voce di vendita importante per le compagnie aeree low cost. Nel 2016 la Ryanair ha registrato entrate per quasi 2 miliardi di dollari dalla sola vendita dei prodotti a bordo. Lo ripetiamo, noi siamo perché la Ryanar non vada via dall’aeroporto Trapani e se questo comporta un investimento economico da parte dei comuni (il cosiddetto accordo di co-marketing) lo si faccia. Pagheremo volentieri con parte delle nostre tasse se questo potrà servire ad incrementare le presenze turistiche nel nostro territorio (come è accaduto negli anni scorsi). Ma pagheremo, non so se ci capite, ancora più volentieri se la compagnia area la smetterà di usare questi toni quasi ricattatori verso i propri dipendenti. L’ultima volta che abbiamo viaggiato con la Ryanar abbiamo acquistato una specie di panino. Faceva schifo. Ma se avessimo saputo che serviva al lavoratore che ce lo ha venduto…forse l’avremmo digerito meglio.

Condividi su: