Eletto l’11 luglio del 2016, il presidente del Consiglio comunale Baldo Mancuso ha espresso soddisfazione sui risultati raggiunti dall’Aula Falcone-Borsellino. Ad un anno di distanza dalla prima seduta consiliare, ci ha raccontato come ha affrontato la gestione dei lavori e quali provvedimenti importanti sono stati adottati dall’organo elettivo che si riunisce all’ interno del Palazzo di città.
È trascorso un anno dal suo insediamento in qualità di presidente del Consiglio comunale. Come ha vissuto l’esperienza nel ricoprire tale ruolo?
È stato un anno che, dal mio punto di vista, è trascorso velocemente nonostante il peso della responsabilità del ruolo, che ho cercato di ricoprire al meglio, nel rispetto del regolamento e anche di tutte le forze politiche presenti in Consiglio. Ho cercato di impegnarmi al massimo. È stato un anno in cui per 33 volte abbiamo convocato il Consiglio comunale. Ogni Consiglio comunale ha avuto la durata di circa cinque ore. Quindi, i lavori sono stati molto intensi ed ho registrato la partecipazione di tutti i consiglieri nel rispetto dell’ordine del giorno. Infatti, voglio ricordare un fatto importante: non è mai mancato il numero legale in tutte le convocazioni del Consiglio fino ad oggi. Quindi, penso che c’è stata grande responsabilità da parte di tutti.
Quali sono stati i passaggi più importanti che hanno segnato questa consiliatura?
Ricordo con favore tre Consigli comunali in cui abbiamo discusso e poi approvato tre delibere, tre regolamenti che magari, in quel momento, nel nostro Comune erano carenti o comunque mancavano proprio. Questi regolamenti che preferisco sono: il Regolamento per i controlli interni, il Regolamento per la gestione dei beni confiscati alla mafia e il Regolamento per la fornitura d’acqua tramite autobotti. Questi tre regolamenti, secondo me, sono stati molto importanti ed hanno visto la partecipazione di tutte le forze politiche. Infatti, sono stati approvati all’unanimità dei presenti in Consiglio comunale. Quindi, sono contento del risultato che abbiamo ottenuto.
Come lei ha detto prima, i Consigli comunali si sono contraddistinti per i tanti punti all’ordine del giorno e, quindi, per la durata. Per questo motivo hanno ricevuto delle critiche ma anche degli apprezzamenti sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Sono fondate le prime?
Dal mio punto di vista, più che del numero di punti all’ordine del giorno, perché ci sono stati Consigli con pochi punti ma che si sono protratti allo stesso modo per lungo tempo, parlerei dei punti stessi. Molto spesso si registra il fatto che in una collaborazione tra le forze politiche si innestano quei meccanismi che sono propri dell’Aula consiliare, in cui tutti cercano di dare il loro apporto. Di conseguenza, il Consiglio si protrae per il numero di inteventi ed anche per l’enfasi con la quale i consiglieri stessi cercano di mettere la loro azione politica. L’abbiamo registrato proprio in occasione dell’ultimo Consiglio dove i punti all’ordine del giorno, oltre alle interrogazioni che vanno a scadenza secondo quanto il regolamento consiliare vigente prevede, avevamo soltanto due punti: un debito fuori bilancio e una mozione. Allo stesso modo, il Consiglio si è protratto per più di cinque ore. Quindi, lo ribadisco, la questione non riguarda i punti all’ordine del giorno, ma bensì la quantità di interventi, la qualità degli stessi che i consiglieri tendono a fare nel rispetto della democrazia e dei ruoli che rivestono in Aula.
Quali sono stati i momenti più difficili?
Più che momenti difficili, ci sono stati momenti in cui magari si sono inaspriti i toni, andando un pò oltre quella che è la normale dialettica democratica. Però, tutto rientra nella norma, perché ci si rende conto molto spesso quando si esagera, quando si va oltre. Quindi, da questo punto di vista, penso di essere soddisfatto. In quest’anno non ci sono stati veri e propri momenti difficili.
Questo Consiglio comunale si è formato a seguito della legge regionale che ha portato una notevole riduzione dei costi a carico della città. Ha inciso sul lavoro dei consiglieri? È aumentato, inoltre, il numero delle donne presenti al suo interno. Secondo lei hanno dato un contributo importante?
Il cambio rispetto al passato c’è stato decisamente dal punto di vista economico. Però, nonostante il contributo economico sia diminuito notevolmente, l’impegno da parte dei consiglieri forse è aumentato perché lo vediamo, come dicevo prima, nella durata e nel numero dei Consigli, nel fatto che non è mai caduto il numero legale, nella partecipazione nelle commissioni consiliari, che hanno una durata quasi tutte superiori alle tre ore. Quindi, penso che sia inversamente proporzionale. Mentre, dal punto di vista della partecipazione dei generi, dei due sessi, penso che, naturalmente, questo è un vantaggio, perché le sensibilità di un uomo e di una donna sono diverse e, quindi, nelle varie tematiche che affrontiamo e possono dare il loro contributo come persona, oltre che come professionisti o consiglieri.
Quali sono le prossime sfide che attendono il Consiglio comunale?
Sicuramente, ci troveremo a dovere incidere ancora su dei regolamenti che riteniamo mancanti. Comunque, le sfide sono quelle di migliorare la città. Quindi, dove possiamo regolamentare o dare un contributo per migliorare la città, la vivibilità, e quant’altro la popolazione vorrà chiederci anche tramite le segnalazioni, il Consiglio comunale si esprimerà.
Sono passati anche 365 giorni dall’insediamento dell’amministrazione Surdi. Come valuta il suo operato soprattutto per quanto riguarda il compimento del programma in questo primo step?
Questo primo anno è stato all’insegna della programmazione. L’amministrazione si è spesa molto e lo possiamo vedere con dei dati significativi: l’approvazione di due DUP, due Piani triennali, due bilanci quindi. Nonostante l’insediamento sia stato a giugno dello scorso anno, poi, ci siamo ritrovati a dover programmare un anno che era a metà del suo corso. Quindi, in questo nuovo anno, la programmazione è stata fatta con largo anticipo. Infatti, il bilancio è stato approvato, dopo molto tempo, dopo circa 15 anni se non ricordo male, nei primi mesi dell’anno, in particolare, ad aprile. La programmazione è stata fondamentale per poter gestire e riuscire a portare avanti il programma elettorale in questi 5 anni di mandato. Questo è stato il primo anno: il risultato positivo della programmazione che finalmente sta avendo il giusto peso all’interno di questo Comune.
Linda Ferrara