Il cambiamento non sia una scatola vuota

Vincenzo Figlioli

Marsala

Il cambiamento non sia una scatola vuota

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venerdì 07 Luglio 2017 - 06:45

In questi giorni abbiamo scritto spesso del Movimento 5 Stelle e, in particolare, a proposito delle “regionarie”, le consultazioni on line che hanno determinato i candidati all’Ars nei vari collegi. In tanti tendono a ironizzare sulle modalità di selezione della classe dirigente da parte dei pentastellati. E, in effetti, la procedura seguita attraverso la piattaforma Rousseau qualche perplessità la lascia. Tuttavia, con un po’ di onestà intellettuale, bisognerebbe ammettere che le procedure seguite dai partiti tradizionali per la scelta dei candidati non appaiono il massimo della trasparenza. Il Pd fa le primarie, è vero: ma nella composizione delle liste bloccate troppo spesso i dirigenti democratici hanno scelto candidati che incarnano un modo di fare politica impregnato di trasformismo. Nel centrodestra sono in tanti ad auspicare il ricorso alle primarie, ma nella maggior parte dei casi si preferisce seguire processi decisionali interni, non sempre comprensibili all’elettorato. E anche nelle liste, dirigenti e simpatizzanti seri e stimati sono stati spesso messi da parte a vantaggio di vip, “figli d’arte” e yesman. Ed è proprio la distanza tra rappresentanti e rappresentati che sta alimentando l’astensionismo in ogni parte d’Italia, senza che nessun rappresentante istituzionale si ponga realmente il problema. Capita sempre più frequentemente di ascoltare le lamentele dei cittadini che non si sentono ascoltati nelle loro istanze e fanno sapere di non voler più andare alle urne. Il Movimento 5 Stelle è nato proprio per insinuarsi nella delusione di tanti elettori portati ad abbandonare i tradizionali schieramenti di destra e sinistra, dando loro ascolto e rappresentanza. Tuttavia, i pentastellati non vengono da Marte: hanno respirato l’aria, lo spirito e le parole di questo tempo. E pur proponendo un’interpretazione alternativa, non sono lontani anni luce dal modello culturale che duramente contestano. A Marsala, per esempio, ci sono fratture apparentemente insanabili tra gruppi diversi che si insultano quotidianamente su Facebook: un giorno Tizio dà dell’imbecille a Caio, l’indomani Sempronio difende quest’ultimo ridicolizzando Tizio…e in mezzo i tifosi di uno schieramento o dell’altro si lanciano frecciatine più o meno velate. Per qualcuno sarà il bello della democrazia, ma secondo molti osservatori esterni si tratta di uno spettacolo pietoso che non rende i suoi protagonisti migliori di quei “vecchi arnesi” della politica che vorrebbero scalzare. Il cambiamento passa attraverso la capacità di unire sensibilità diverse attorno a valori condivisi con l’obiettivo di proporre un diverso modello politico, economico e culturale. Se tutto questo manca, il cambiamento si riduce a una scatola vuota: in tal caso, nemmeno la più attraente delle confezioni potrà colmare la delusione di fronte a un contenuto effimero.

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