Mancano ormai pochi giorni al voto dell’11 giugno, il candidato Vincenzo D’Alberti continua la sua campagna elettorale e al contempo ripercorre tutti i momenti vissuti in queste settimane di intenso lavoro, partendo dalla fine, cioè da un incontro avuto ieri. “Tra le decine di incontri che faccio giornalmente, per la prima volta mi sono commosso ed ho sentito addosso una grande responsabilità – dice il candidato -. Un’amica di Giacomo Licari, che non andava più a votare dal giorno della sua morte, e promettendomi di farlo solo per me, con le lacrime agli occhi mi ha strappato una promessa, chiedendomi: “Vincenzo, se sarai eletto non ti scordare mai della tua gente, ma soprattutto ricordati sempre di stare tra la gente. Abbiamo bisogno che il sindaco torni ad essere della gente”. “Allora, ho ripercorso con la memoria tutti i momenti di questa campagna elettorale, che per me è stata bella – continua D’Alberti – ho visto la povertà delle case popolari, la disperazione delle ragazze madri, le esigenze dei nostri agricoltori, il dolore dei nostri imprenditori, le paure verso il futuro dei genitori che hanno un figlio disabile, la voglia che hanno altri padri di vedere tornare il figlio che lavora fuori, ma soprattutto ho rivisto la speranza negli occhi dei nostri ragazzi e l’entusiasmo che hanno quando parliamo loro di futuro”. Parole importanti, piene di sentimento verso la sua gente.“Ho capito che quando si indossa quella fascia, si porta il peso della propria gente. Si porta, prima di tutto, il peso della vita della gente più debole e indifesa. Si porta il peso disarmante di dover assicurare un futuro a tutti i figli della gente di Petrosino. E che tutto questo È VITA E NON È SPETTACOLO” – e conclude – “Giacomo Licari, quel peso, lo ha portato fino alla fine. Penso che questo peso, da solo, non si possa portare e io, in realtà, ho un grande gruppo. Per questo che mi sento di rispettare quella promessa. Perché quel peso lo portiamo tutti assieme, con la gente e per la gente. Voglio mantenere quella promessa. Sarò il sindaco della gente”.
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