Giuseppe Marascia invita D’Alì e Fazio a ritirare le proprie candidature

redazione

Giuseppe Marascia invita D’Alì e Fazio a ritirare le proprie candidature

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lunedì 22 Maggio 2017 - 07:42

Antonio D’Alì e Girolamo Fazio devono ritirare la propria candidatura. Questa la posizione di Giuseppe Marascia, candidato alle amministrative che si terranno il prossimo 11 giugno a Trapani. «Nella vita politica le ragioni di opportunità hanno un peso uguale, se non maggiore, delle ragioni giuridiche. Se si ama davvero la Città, la sua Comunità, il suo Territorio, esposti come sono, oggi, al pubblico ludibrio, si deve avere il coraggio e l’umiltà di mettere da parte anche le proprie legittime ragioni giuridiche e fare un passo indietro, perché nessuna ombra possa più calare su questa nostra Trapani».

Sulle cause del «romanzo della corruzione, che ha come protagonisti la politica, l’imprenditoria e la Pubblica Amministrazione» denunciato dalla Procura di Palermo, Giuseppe Marascia ha le idee chiare: «Il romanzo della corruzione non è generato da quei singoli individui che ne possono essere gli occasionali protagonisti, ma da un intero sistema “lecito” di commistione di interessi pubblici e privati, all’interno del quale si annida e si nasconde il rischio del malaffare».

«È il sistema delle “sinergie fra il pubblico ed il privato”; è il sistema delle “privatizzazioni”, degli “incarichi fiduciari”, della “esternalizzazione dei servizi”, della “attrazione dei capitali privati”: un sistema “lecito”, liberista e mercantilista, che subordina l’interesse collettivo a quello privato, nell’idea economica che la piena soddisfazione del secondo possa coincidere con l’effettiva realizzazione del primo», precisa il candidato del Movimento Civico “Città a Misura d’Uomo”.

La soluzione, quindi, la problema della corruzione per Marascia è chiara: «Per garantire legalità e trasparenza occorre stoppare le logiche economiche degli affari privati, che si consumano a spese della collettività, rompendo definitivamente le catene del “Sistema” dell’amicizia, del favore, dello scambio politico-clientelare».

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