Freddo

Claudia Marchetti

Marsala

Freddo

Condividi su:

martedì 10 Gennaio 2017 - 06:30

Il 2017 ci ha portato neve e vento freddo. Molto freddo. Tant’è che la cronaca nazionale ha riportato i casi di due decessi tra gli scatoloni dei clochard ai bordi dei marciapiedi. Storie ai margini di una società dove vivono questi uomini spesso “senza volto”, senza nome. E che spesso non vogliono un aiuto, fanno fatica a fidarsi perchè probabilmente la vita è stata sin troppo dura per loro. Non c’è da stupirsi se le auto messe a disposizione dal Vaticano per farli riparare dal freddo di questo inverno, siano rimaste vuote. Ma più del gelo di questi giorni mi fanno raggelare alcune considerazioni sui Social e su alcuni siti poco attendibili. “Italiani muoiono dal freddo, clandestini vivono in hotel di lusso”, esce dalla bocca e sempre più spesso dalla tastiera di quel tipo di persona per cui, come recita una nota canzone, “lo impaurisce un po’ di sangue, ma poi è per la sedia elettrica”. Da “dormono in alberghi” a “ci costano 35 euro” (per il vero qualcuno la spara più grossa), fino a “rubano il lavoro agli italiani” sono tutti i falsi miti del fenomeno degli sbarchi nelle nostre coste e di come viene gestita l’accoglienza. E’ il punto di vista che è sbagliato. Lo straordinario diventa ordinario e viceversa. E’ come spostare il problema da un’altra parte. Ci si indigna per il “lussuoso” trattamento dei migranti – per poi chiudere gli occhi davanti alle proteste nei CIE d’Italia – piuttosto che per un sistema che sempre più sta diventando un business senza freni, perché porta lavoro e anche denaro a chi si occupa della gestione dei centri di accoglienza. Un sistema che proprio per questo motivo non potrà scardinarsi e che però rischia il collasso. Perché tutto il mondo ci invidia il modo in cui a Lampedusa viene gestita l’emergenza ma poi il nostro Paese viene lasciato da solo in Europa. E le politiche sbagliate e i governi tecnici ne hanno tutta la responsabilità. Fa freddo. Ma fa ancora più freddo se il Tribunale di Nizza incrimina il contadino francese Cédric Herrou, che da tempo aiuta a entrare in Francia dal confine con Ventimiglia, i migranti sprovvisti di permesso di soggiorno spinto da istinti umanitari. Per la legge è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Herrou aveva organizzato anche dei campi di accoglienza in un edificio abbandonato e il “Nice Matin” lo aveva addirittura eletto “cittadino dell’anno”. Non so a voi, ma reato o meno, mi ricorda tanto chi rifugiava e proteggeva gli ebrei. Anche quello era reato. Ma la storia si ripete…

Condividi su: