Martedì scorso la direzione comunale del Partito Democratico ha affrontato, tra gli altri punti all’ordine del giorno, la richiesta del gruppo di Democratici per Marsala di aderire al partito.
Chiediamo ad Enzo Sturiano di raccontarci come è andata.
“Io non ero presente e neppure i consiglieri del mio gruppo, Ginetta Ingrassia e Luana Alagna. Abbiamo rispettato la prassi ora aspettiamo la risposta ufficiale”.
Dalle notizie che abbiamo appreso, la direzione si sarebbe espressa in senso positivo e alla prossima riunione del Consiglio comunale i tre aderiranno al gruppo del Pd, che così diventerà un raggruppamento di nove Consiglieri comunali.
“La vicenda arriva da lontano.Quando, con una decisione che non abbiamo condiviso, si è celebrato un congresso straordinario tenendo conto del tesseramento del 2015. Assieme ad un gruppo di amici avevamo chiesto la tessera per il 2016. Ora occorrerà sapere se il congresso che si è tenuto sarà superato con la celebrazione dei congressi ordinari”.
Il Consiglio comunale eletto oltre un anno e mezzo fa e che ha alla sua testa il Presidente Sturiano, ha esitato diverse delibere. Che giudizio dà del lavoro svolto?
“Intanto debbo ringraziare tutti i colleghi e in modo particolare quelli dell’opposizione che spesso hanno consentito di “tenere” il numero legale. Il lavoro svolto è condizionato dalla tempistica con cui ci sono di solito trasmessi gli atti. Spesso lavoriamo con tempi strettissimi. Come è accaduto con il recente bilancio di previsione”.
Sembra una critica all’amministrazione.
“Il ruolo di presidente del Massimo Consesso mi obbliga spesso a segnalare i ritardi con cui il sindaco e la giunta ci trasmettono gli atti. Così come sempre più spesso sono costretto a sottolineare l’assenza alle riunioni d’Aula del primo cittadino e degli assessori”.
Per la verità, nelle riunioni, vediamo che qualcuno della giunta è sempre presente.
“Si, ma spesso arrivano in notevole ritardo, quando il dibattito sulla loro assenza ci ha fatto perdere tempo prezioso”.
E il giudizio politico sull’operato di Alberto Di Girolamo?
“Il sindaco ha assicurato un impegno costante. Ha affrontato i problemi della città con dovere che il ruolo gli impone. Dal punto di vista politico invece ci sono delle critiche da muovere”.
Quali?
“La mancanza di collegialità, il raccordo con la sua maggioranza che non sempre è puntuale. Faccio un esempio. proprio in queste ore è giunta alla mia attenzione la delibera sullo scioglimento di Marsala Schola. Quando è stato deciso? Con chi ne ha parlato il sindaco? Io, come presidente del Consiglio e come esponente della maggioranza, non sono stato informato. Sto dando una prima lettura della delibera in questione. Non ravviso la necessità dello scioglimento per risparmiare poche migliaia di euro, però se ci fossero stati dei passaggi politici, magari mi avrebbero convinto”.
E il giudizio sulla giunta? Spesso l’abbiamo vista polemizzare con qualche assessore.
“Mi sembra che occorra la rimodulazione delle deleghe, magari in concomitanza con la nomina del nuovo assessore”.
A proposito, nessuno ne parla, ma come è andata a finire con il sostituto di Lucia Cerniglia?
“Deciderà il sindaco. Ma io credo che anche in questo argomento occorrerebbe più collegialità”.
In tanti affermano che lei sarà il successore di Alberto Di Giorlamo alla carica di sindaco. Visto però che la scadenza è ancora lontana e che nel giro di pochi mesi si voterà per il rinnovo del Parlamento e dell’Ars è disponibile a candidarsi?
“Non lo escludo. Ora faccio parte di un partito e decideremo la soluzione migliore”.
Lei ha sposato un programma eleggendo il sindaco. Quali sono gli aspetti su cui insisterebbe?
“Non lo scopro certo io. La città è al buio. I soldi sono pochi. Ma occorre che vengano spesi celermente. Io ricevo costantemente segnalazioni di cittadini “al buio”. Sull’impiantistica sportiva occorreva fare prima. L’edilizia scolastica tocca punti d’eccellenza, ma anche talune criticità, come si è potuto appurare dalle recenti visite che la commissione consiliare alla pubblica istruzione ha fatto nelle scorse settimane negli edifici scolastici”.