“Cosa succede al mondo di oggi che, quando avviene la bancarotta di una banca, immediatamente appaiono somme scandalose per salvarla, ma quando avviene questa bancarotta dell’umanità non c’è quasi una millesima parte per salvare quei fratelli che soffrono tanto? E così il Mediterraneo è diventato un cimitero, e non solo il Mediterraneo… molti cimiteri vicino ai muri, muri macchiati di sangue innocente“. Parole forti quelle pronunciate da Papa Francesco, che è tornato a parlare della tragedia dei migranti che perdono la vita mentre tentano di attraversare il Canale di Sicilia, sfuggendo a guerre, persecuzioni e povertà. Inevitabile legare la nuova presa di posizione del Pontefice a quanto accaduto nelle ultime ore: in particolare, presso il porto di Trapani sono arrivate 12 salme. Tra i cadaveri tre bambini, di cui un neonato la cui madre si è salvata e si trova a Lampedusa, e 9 donne. Un dramma che poteva assumere dimensioni ancora più drammatiche. Le operazioni di soccorso coordinate dalla Guardia Costiera hanno infatti consentito di trarre in salvo 2185 persone imbarcate verso l’Italia. Quindici, in totale, gli interventi effettuati. I cadaveri erano invece a bordo di un gommone, raggiunto dalle unità di soccorso a circa 40 miglia dalla Libia.
Tra i 428 migranti giunti sempre a Trapani a bordo della Phoenix c’è anche un neonato di 6 giorni. Il bimbo è stato trasferito dal 118 in ospedale assieme alla giovane mamma. Tra i superstiti pure 80 donne (sette in gravidanza) e altrettanti minori non accompagnati.
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