Come di consueto, gli strascichi della votazione consiliare sul bilancio continuano a tenere banco nel dibattito politico. Ha fatto discutere, in particolare, l’astensione del gruppo socialista rispetto a una votazione così importante. Una scelta che potrebbe in qualche modo lasciare presagire un progressivo distacco del Psi dall’amministrazione Di Girolamo, tenuto conto che con le dimissioni di Lucia Cerniglia è venuta meno la rappresentanza in giunta dei socialisti e che il sindaco ha fatto intende che una sua sostituzione con un altro esponente del partito di Nino Oddo non è per nulla scontata. A tornare sulla decisione di astenersi del gruppo è adesso il consigliere Vito Cimiotta, secondo cui non c’è nulla di strano nel comportamento tenuto dal Psi a Sala delle Lapidi.
“Se il PSI viene considerato da questa amministrazione come opposizione – scrive Cimiotta – il PSI voterà da opposizione. Se il PSI non viene inviato alle riunioni di maggioranza, è opposizione e da tale dovrà votare. Se il presidente della commissione bilancio, componente del PSI, non viene convocato dal sindaco e dai suoi quattro seguaci un giorno prima dell’approvazione del bilancio per la stesura di un emendamento tecnico di 700.000,00 per evitare la “squadratura” del bilancio, il PSI voterà da opposizione. Se il PSI presenta un emendamento al bilancio, cercando di diminuire i contributi erogati per manifestazioni di contrada e non, al fine di aumentare il capitolo relativo ai buoni libro per le famiglie bisognose e tale emendamento viene votato sfavorevolmente anche da quei consiglieri che durante le commissioni e le sedute consiliari avevano fatto del l’eliminazione dei contributi il loro cavallo di battaglia, il PSI voterà da opposizione. A tal proposito voglio precisare che durante l’ora di sospensione prima del ritorno in aula, il PSI non ha fatto alcun passo indietro in relazione ai propri emendamenti, lo ha detto e ribadito chiaramente più volte e non si era raggiunto proprio alcun accordo a proposito del ritiro degli emendamenti. Non siamo noi quelli strani!“.
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