Il Comune di Castellammare del Golfo ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale a carico di 6 persone arrestate dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Cemento del Golfo”. Lo scorso marzo la Compagnia di Alcamo e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale diedero esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Dda, nei confronti del capo della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo, Mariano Saracino, e di altri quattro affiliati, Vito Turriciano, Vito Badalucco, Martino Badalucco e Vincenzo Artale. Nei loro confronti le ipotesi di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia aggravata, furto e violazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. I sei sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e danneggiamento aggravato, intestazione fittizia, frode nelle pubbliche forniture e furto. La giunta ha già affidato l’incarico legale per la costituzione di parte civile nel processo. «Questa amministrazione tutela gli interessi della collettività e tra i suoi obiettivi programmatici e politico-istituzionali pone in primo piano legalità e antimafia – afferma il sindaco Nicolò Coppola-. Il Comune è parte lesa e abbiamo quindi affidato l’incarico legale per la costituzione di parte civile in questo procedimento penale, così come in tutti gli altri che riguardano fatti illeciti ed attività criminali consumate, tentate o ideate nel nostro territorio. Il fine è quello di tutelare gli interessi di tutti i cittadini e dunque del Comune che, scelta da noi sempre condivisa, si è impegnato a costituirsi parte civile in tutti i procedimenti penali riguardanti fatti illeciti ed attività criminali della mafia, di usura e del racket al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti per i presunti reati. Non è inoltre secondario il danno morale e di immagine per la nostra Castellammare che, agli onori della cronaca per queste vicende criminali, è praticamente incalcolabile».
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