Alcamo. Confronto tra gli 8 candidati a sindaco al Teatro Cielo D’Alcamo

redazione

Alcamo. Confronto tra gli 8 candidati a sindaco al Teatro Cielo D’Alcamo

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lunedì 23 Maggio 2016 - 17:12

confronto sindaci

Si è svolto ieri pomeriggio il faccia a faccia tra gli 8 aspiranti sindaco della città, organizzato dall’associazione Longarico con la collaborazione dell’emittente locale Video Sicilia. Per consentire a tutti i cittadini rimasti fuori dal teatro di seguire il dibattito politico, è stato allestito uno schermo gigante all’esterno.

Otto domande per ciascun candidato e due minuti per rispondere ai quesiti. Sono state queste le principali regole imposte dagli organizzatori del confronto politico che si è tenuto domenica pomeriggio al Teatro Cielo D’Alcamo. L’invito agli otto candidati a sindaco è stato rivolto dall’associazione Longarico, nata circa un mese fa e costituita da alcuni giovani alcamesi che, grazie al contributo della tv locale Video Sicilia, hanno potuto realizzare l’evento, organizzato al fine di consentire alla cittadinanza alcamese di conoscere da vicino gli aspiranti al governo di città. Il compito di condurre la kermesse, durata più di tre ore, è stato affidato al giornalista Riccardo Galatioto, il quale è stato coadiuvato da due giovani della Longarico: Agostino Ferrara e Sara Filippi. Dunque, metà delle domande rivolte ai candidati a sindaco, fatti accomodare per ordine alfabetico, sono state effettuate proprio dai due ragazzi. Il primo a dover spezzare il ghiaccio è stato il candidato del PSI, Giuseppe Benenati. Con i suoi interventi, l’avvocato Benenati è stato capace di strappare alla platea molti sorrisi. Il legale alcamese, però, non si è risparmiato nelle critiche, ricordando che la presenza di 8 candidati a sindaco in lizza è un fatto positivo, ma come dallo stesso affermato “Chiediamocelo perché siamo in 8, perché prima eravamo in due. Otto, nove anni fa io mi sono candidato ed ero solo io contro Scala, un pazzo contro una corazzata, perché, purtroppo, ad Alcamo per vent’anni ci sono stati potentati, un solo partito e un solo uomo al comando che facevano il bello e il cattivo tempo. Chi aveva bisogno della squadra di calcio dell’Alcamo si doveva rivolgere a Papania…Io i nomi li faccio”. Alessandro Calvaruso, sostenuto dalla lista La Tua Città, invece, pare sia uscito “indebolito” dal faccia a faccia. Calvaruso, forse, sta pagando il fatto di essere un politico di lungo corso: dal 1997. Infatti, il pubblico ha risposto con dei fischi alla sua dichiarazione “Credo che in politica ognuno risponda delle proprie azioni. Non è vero che tutta la politica in questi 24 anni è stata disastrosa, perché siamo la prima città ad avere avuto finanziate opere pubbliche per oltre 70 milioni di euro l’anno nella storia di Alcamo”. Questo accostamento con la vecchia politica, Calvaruso non l’ha mandato giù, tanto che, stamane, in un comunicato stampa ha dichiarato “Oggi, posso presentarmi alla mia città a testa alta e con un bagaglio politico che pochi hanno ma di cui non mi sono mai vantato. Perché quello che ho fatto è stato solo per spirito di servizio verso la comunità alcamese”. Vincenzo Cusumano, candidato delle liste PD-UDC, ha usato toni molto pacati nell’intento di distinguersi da chi ha guidato il suo partito, il Pd, nella precedente campagna elettorale, sostenendo che “Alcamo, secondo me, è stanca di situazioni diciamo di uno contro l’altro. Alcamo è stanca di restare ferma. Alcamo deve riprendere il cammino. Alcamo non può guardare sempre al passato, al presente, deve vedere meglio il futuro”. Comunque, Cusumano non ha rinunciato a lanciare delle frecciatine ai suoi avversari. Infatti, ha rassicurato il candidato dei 5 stelle sul destino dell’Enoteca regionale del Castello del Conti di Modica, attualmente, non funzionante. Inoltre, ha ribadito, come affermato in altra sede, di avere preso dei contatti con l’Università di Palermo per realizzare un Master all’interno della Cittadella dei Giovani. Sebastiano Dara, appoggiato dalle liste ABC e Alcamo Cambierà, è apparso il candidato che ha ricevuto più attacchi dagli altri competitors, in primis, da Saro Lauria. Forse, perché, secondo alcune indiscrezioni, il candidato sindaco Dara è ritenuto il principale rivale da sconfiggere per arrivare al ballottaggio con Surdi. D’altronde, Lauria ha dichiarato di volere trovarsi a duellare con il candidato del M5S. Comunque, Dara, non ha rinunciato a sottolineare gli errori commessi in passato da chi ha rivestito cariche politiche “Ad Alcamo, parlare di titolo gratuito per questo incarico (di sindaco n.d.r.) quando nel 2002 si è votata una delibera del consiglio comunale che ha portato il gettone di presenza da 53 euro a 80 euro, sinceramente, mi sembra una contraddizione”. Sebastiano Dara ha ricordato anche il degrado di alcune opere presenti in città come il Palasport ereditato dalla provincia di Trapani. Questa struttura, infatti, è stata consegnata alla città a seguito della soppressione della Provincia che è stata governata, in ultimo, dalla giunta di Mimmo Turano.

A metà serata, sono state mandate in onda delle interviste ad alcuni cittadini alcamesi, realizzate da Video Sicilia. Tratto comune delle risposte degli intervistati è la totale sfiducia nei confronti della classe politica locale e nella possibilità di un futuro migliore, tanto da far annunciare ad alcuni giovani la certezza di abbandonare il nostro paese. Chi ha già fatto esperienza della c.d. fuga dei cervelli è proprio la candidata di Sicilia Futura-Cittadini per Alcamo, Maria Grimaudo che da madre di due figli che vivono fuori l’isola, sta vivendo sulla propria pelle il dolore della lontananza. La Grimaudo, comunque, ha giocato la carta della “donna di pace”, cercando di non attaccare nessuno, ma, soprattutto, di non fare alcun cenno al passato, rappresentato proprio da chi oggi dovrebbe sostenerla, e che ha governato per 10 anni la città di Alcamo: Giacomo Scala. Per la Grimaudo, Alcamo deve diventare tappa di un percorso turistico e deve essere gestita da un governo della “buona madre di famiglia”. La candidata sindaco, unica donna tra gli otto in corsa, inoltre, ha condiviso l’idea di Cusumano di allacciare rapporti con l’Ateneo palermitano per far funzionare la Cittadella dei Giovani. Diversi contributi, invece, del candidato delle liste Noi per Alcamo e Insieme Si Può, Baldassare Lauria, detto Saro, sono sembrati volti a lanciare principalmente delle provocazioni, come su preannunciato, nei confronti di un particolare candidato sindaco: Sebastiano Dara. Prima, affermando che in quanto futuro sindaco non avrebbe aperto alcuno sportello al comune, ironizzando sulla proposta di Dara di costituire uno sportello informativo per i giovani e le imprese. Dopo, in maniera velata, scomodando persino Franca Viola. Inspiegabilmente, anche Cusumano ne ha fatto cenno nel corso del dibattito. Entrambi, forse, ritengono che “certe parentele” influiscano sulla carriera politica più dei “compagni di viaggio” che invece si scelgono? Ecco, inoltre, un passaggio del discorso di Saro Lauria sulla trasparenza dei candidati a sindaco “Bisogna saper leggere l’offerta politica che propone ogni candidato. Vedere chi sta alle spalle del candidato, alle influenze non ortodosse anche di natura mafiosa che accompagnano il singolo candidato. Nel nostro DNA c’è la storia di ogni persona, nel nostro background politico c’è la nostra carta di identità”. Il suo intervento è stato caratterizzato anche da un battibecco con il conduttore che si è preso un bel “maleducato” per averlo interrotto. Tale reazione di Lauria, però, non è stata ben accolta dalla platea, dalla quale sono partiti alcuni fischi. A smorzare le parole di Lauria ci ha pensato il candidato del M5S, Domenico Surdi, il quale ha criticato su due livelli il penalista alcamese “Io non credo che ad Alcamo ci voglia un sindaco a titolo gratuito”, riferendosi alla futura rinuncia totale degli emolumenti di Lauria, ed ha continuato “Alcamo ha bisogno di un sindaco”. E sulla opportunità di candidare un sindaco senza “scheletri negli armadi” Surdi ha affermato “È troppo facile, oggi, dire il progetto, il candidato sindaco è una brava persona. Andiamo a guardare le liste di ciascun candidato sindaco. Andiamo a vedere chi ha candidato chi”. Poi, ha dichiarato “Il M5S non pretende di avere l’esclusiva sul principio dell’onestà. Assolutamente no. Noi vogliamo che questa diventi una ricetta per chiunque si presenti alle elezioni. Dobbiamo sfoltire la politica a partire dal primo consigliere comunale fino ad arrivare al sindaco”. Antonino Vallone, infine, candidato sindaco di Progetto Alcamo è stato colui che ha attaccato il M5S e Surdi, il quale aveva invitato i giovani ad impegnarsi in politica per cambiare lo status quo. Per Vallone, infatti, l’impegno politico deve prescindere dall’età anagrafica perché “Non vorrei che si crei una classe di giovani che fanno portaborse etc. Io credo che non sia più il caso”. Qui Vallone, probabilmente, alludeva al ruolo rivestito da Ignazio Corrao quando non era ancora europarlamentare. L’intervento di Vallone è stato anche quello più “emozionante”, vista la sua commozione nel ricordare l’impegno a difesa dei migranti di uno dei suoi assessori designati, Lorenzo Raspanti, che non gli ha, addirittura, consentito di terminare il suo ragionamento e di consumare il tempo a sua disposizione. Eppure, come pronunciato più volte dal moderatore della serata, questa doveva essere una “Festa della politica” non una commemorazione!

Linda Ferrara

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