Sotto il Cielo di Lampedusa-Nessun Uomo è un’Isola Biblioteca “Struppa” (Marsala, 11 marzo 2016)

Claudia Marchetti

Sotto il Cielo di Lampedusa-Nessun Uomo è un’Isola Biblioteca “Struppa” (Marsala, 11 marzo 2016)

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giovedì 10 Marzo 2016 - 09:29

L’11 marzo 2016, per la ricorrenza della “festa delle donne” (otto marzo), l’Amministrazione di Marsala, nella persona dell’Assessora alla Cultura, Clara Ruggeri (coadiuvata dalla Sig.ra Milena Cudia, attuale Responsabile bibliotecaria), farà della biblioteca “Struppa” luogo di un incontro con la poesia e le donne, il mondo che ha una molteplicità di intenti e sensi. La poesia non si identifica con la lirica soggettiva e lamentazioni varie. Nel caso in questione, la cura delle poete e dei poeti è dedicata al tema del popolo “migrante” e alle sfaccettature del loro errare nel Mediterraneo odierno e nel mare di LAMPEDUSA. Il qui e ora dell’esodo, del cimitero marino, del museo a cielo aperto, della memoria dei morti – che se il nemico vince saranno fatti morire una secondo volta (Walter Benjamin) – e del transito verso una terra e un mondo senza barriere, fili spinati e altre barbarie civili. Protagonista della giornata sarà la poesia di SOTTO IL CIELO DI LAMPEDUSA- NESSUNO UOMO E’ UN’ISOLA (per inciso, oggi, di LAMPEDUSA si parla come prossima Candidata al Premio Nobel per la Pace; a tal proposito si pure ricorda che una petizione è partita da Mazara del Vallo e chiunque può firmare seguendo il link  https://www.change.org/p/accademia-di-stoccolma-lampedusa-del-nobel/share_for_starters?just_created=tru.).

A presentare l’opera, l’Assessora Clara Ruggeri ha chiamato una donna poeta, Pina Piccolo, che è anche traduttrice, parte e promotrice del movimento poetico “100mila poeti per il cambiamento/Bologna”. Promotrice interculturale italo americana, ha insegnato “letteratura e lingua italiana in varie “università della California, e pubblica­to in riviste accademiche statunitensi su Dario Fo, Franca Rame, Gianni Celati” et alia. Il libro SOTTO IL CIELO DI LAMPEDUSA raccoglie poesie anche di autori non italiani – le voci dell’esodo africano e non. Ma tutte le poesie sono in lingua italiana. Molti sono i poeti “migranti” che ormai scrivono in “perfetta” lingua italiana e artistica. Potenza culturale-politica del linguaggio poetico e del suo far divenire-italiano il non italiano e il divenire-migrante dell’italiano!

L’incontro presso la biblioteca “Struppa” (che dovrebbe diventare un vero motore pubblico di iniziative culturali ad ampio raggio) ha due momenti: 1) incontro (ore 10,30) con studenti degli Istituti superiori di Marsala; 2) incontro (ore 17,30) con la Cittadinanza. In entrambi i casi, in ogni modo, l’accesso è libero e aperto a tutti, specie se interessati alla poesia; la poesia che si misura anche e soprattutto con la dimensione della polis e del divenire-cittadinanza-attiva. L’Amministrazione ha altresì acquistato alcune copie del libro, il cui ricavato andrà devoluto completamente, per volontà editoriale e dei poeti inclusi, a Emergency di Gino Strada. In una breve che accompagna l’antologia, Gino Strada (il medico senza frontiere) vi scrive: «Altri morti, assiderati o annegati vicino alle nostre coste. La loro nazionalità non mi interessa…viaggiano in condizioni disastrose…“cronache di una morte annunciata”. Ma dove è l’Europa, e dove l’Italia?… ogni anno spendono miliardi per fare la guerra high-tech ad altri cittadini…e poi incapaci di portare soccorso…Io mi vergogno, mi vergogno di far parte di questa Europa indifferente alle sofferenze e complice di stragi».

SOTTO IL CIELO DI LAMPEDUSA II- Nessuno è un’isola (Rayuela Edizioni, 2015) ricorda: si parla di esseri umani. Esseri “umani siamo…la vita che vogliamo salva è la vita piena di cui ogni essere umano ha diritto, e per nascita, non per decreto. Non la vita elemosinata e concessa, non l’asilo soltanto…che oggi persino si stenta a concedere … cantiamo per onorare la piena vita che, sola, può contrapporsi a queste morti: una vita dove vicino e lontano siano… Cantiamo la libertà del viaggio, di compierlo davvero come di immaginarlo soltanto. Cantiamo la vita”

Antonino Contiliano

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