La “guerra” al terrorismo è una cosa seria e va lasciata fare alle persone serie. Ma non tutti quelli che se ne occupano, a vario titolo, sono seri o hanno delle idee serie. Dato che noi non abbiamo titolo per farlo, ci vorremmo occupare di quelli che hanno queste idee e che lungi da trasformarle in proposte, si limitano a trasmetterle ai media per trovarvi spazio e darsi visibilità. Cominciamo con due personaggi diversi, ma c’è da giurare che in fondo siano la stessa persona, magari camuffata. “Guerra all’Isis? – ha affermato il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini -, sono pronto a partire anch’io, se c’è da difendere il futuro dei miei figli e la pace messa a rischio. Ho fatto un anno di servizio militare nel lontano’95, ma farei tutto quello che bisogna fare. Fisicamente non sono un soldato modello, sono un po’ decadente, però se ci fosse bisogno, andrei a combattere. Ma penso che lo farebbero tutti”. Il grande Totò quando voleva evidenziare competenze che non aveva soleva affermare: “…ho fatto tre anni di militare a Cuneo”. Voi ve lo immaginate il Paese in guerra? Noi no, e non vorremmo neppure che accadesse. Ma se, Dio ne scampi, dovesse succedere, come vi sentireste sapendo che Salvini e magari qualcuno sei suoi, ci sta difendendo? Cerchiamo di essere seri per favore. (Chi ci conosce sa che noi ripudiamo ogni tipo di violenza, aboliremmo pure la morte per cause naturali, anzi gli uomini li vorremmo tutti immortali. Ma una pallottola vagante al fronte, dalle parti di Salvini…). In una intervista ad un giornale milanese un anonimo dirigente della fabbrica di munizioni “Beretta” che vende armi da fuoco in tutto il mondo, incalzato dal collega estensore del pezzo, ha testualmente affermato: “Noi produciamo pezzi d’acciaio, l’uso che poi ne fanno gli acquirenti non ci deve interessare”. Dato che producono armi e che le vendono anche in Medio Oriente, si può immaginare che uso ne fanno quelli dell’Isis. Non adoperano l’acciaio certamente per appiattire le fette di carne… Noi sappiamo che il collega che ha fatto l’intervista è vincolato dal segreto professionale e non è tenuto a rivelare il nome del dirigente della fabbrica. La stessa si trova a Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, vuoi vedere che le iniziali del dirigente sono M.S.?
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