Bullismo e cyberbullismo, il Rotary Club Marsala entra nelle scuole

Claudia Marchetti

Bullismo e cyberbullismo, il Rotary Club Marsala entra nelle scuole

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lunedì 23 Novembre 2015 - 16:41

Nell’ambito dell’iniziativa interdistrettuale “Legalità e cultura dell’etica 2015-2016”, il Rotary Club Marsala si è impegnato a diffondere agli istituti scolastici una delicata tematica: “Bullismo e cyberbullismo, quali le cause, il come e il perchè”. Nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “Pietro Ruggieri”, tanti studenti hanno accolto il Presidente del Rotary Club Marsala, Giovanni Conticelli e Giuseppe Giambrone del Rotary Club Palermo Sud, nonché componente della Commissione Legalità del Rotary Distretto 2110 Sicilia e Malta. Dopo l’introduzione di Conticelli sulla “missione” rotaryana al servizio della comunità e delle istituzioni, l’avv. Giambrone ha evidenziato l’attualità della tematica: “Capire le cause ed aprire un dialogo sono i primi punti per comprendere il bullismo, sottocategoria del comportamento aggressivo diretto verso una vittima incapace di difendersi in quanto psicologicamente insicura. L’atmosfera in cui si consolida è una scuola caratterizzata da aule imbrattate, furti, pestaggi, insegnanti ridicolizzati. Ecco che il bullismo può essere verbale, fisico, elettronico, messo in atto con messaggi, foto o filmati volti a diffamare e psicologico con l’emarginazione dal gruppo della vittima, il cosiddetto bullismo indiretto”. Necessario a tal fine, è tracciare l’identikit del bullo (che proviene da un ambiente degradato) e della vittima (studente intelligente ma ansioso). Quest’ultimo spesso viene preso di mira per il suo aspetto estetico, per l’abbigliamento o l’orientamento sessuale o politico. I dati mostrati dal Rotary denotano che il fenomeno si riscontra maggiormente nella fascia dagli 8 ai 14 anni e dai 14 ai 18 e interessa tanto i maschi che le femmine. Come ha sottolineato Giambrone, “… il bullismo di gruppo spesso avviene in presenza di spettatori che non intervengono. E’ qui che bisogna far leva sulla “maggioranza silenziosa” che non denuncia, perchè gli effetti del fenomeno possono essere permanenti sia per il bullo che per la vittima”. Il cyberbullismo è anche più subdolo perchè nei social il molestatore raggiunge, diffondendo informazioni volte a denigrare la vittima, più persone possibili. Giambrone ha rivolto un messaggio agli studenti e agli insegnanti: “Non omettete ma denunciate siffatti comportamenti vietati dal Codice Penale. Oggi viviamo una caduta di valori morali ed una sfiducia nelle istituzioni – ha detto il professionista – e parlare del fenomeno diffondendo informazioni è importante affinchè non succeda più quello che è accaduto ad Aldo Naro, pestato a morte fuori da una discoteca”. A tal fine i Distretti Rotary italiani hanno indetto un bando di concorso per le scuole sul tema del bullismo.

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