Circonvenzione di incapace, due marsalesi si sarebbero fatte versare denaro per pratiche di “purificazione”

Chiara Putaggio

Circonvenzione di incapace, due marsalesi si sarebbero fatte versare denaro per pratiche di “purificazione”

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lunedì 27 Luglio 2015 - 10:23

Il pubblico ministero Simone Pizzotti ha avanzato richiesta di rinvio a giudizio al giudice per le indagini preliminari  di Como per due donne marsalesi, M. L.C., di 64 anni, e M. R. L. C., di 51 anni,  assistite dall’avvocato Alessandro Casano di Marsala e dal legale Maria Luisa Petruzzo. Richiesta accolta dal GIP che ha fissato l’udienza preliminare al 22 settembre. Il reato contestato alle due è circonvenzione di incapace in concorso, perché, secondo la Procura lombarda, “al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, con più azioni esecutive, del medesimo disegno criminoso, poste in essere in tempi diversi, abusando dello stato d’infermità di C. F, una donna della provincia lombarda, nonché del suo stato di deficienza psichica, indotto dalla malattia, con la prefigurazione di una pronta guarigione, la inducevano a compiere atti che importavano, per la donna e per la sua famiglia, un effetto giuridico dannoso”. Specificatamente M. L. C, che avrebbe avuto anche una sorta di soprannome mistico, dopo diversi contatti telefonici con la donna che era affetta da morbo di Chron, la avrebbe indotta a recarsi nella sua abitazione di Marsala affinché la stessa fosse sottoposta a pratiche di “purificazione”.  Successivamente M. R. L. C., per avere salute e figli, la avrebbe indotta ad effettuare versamenti in denaro, come “decima divina”. Secondo la Procura di Como, le richieste di denaro risalgono al luglio e all’agosto 2010, e sarebbero avvenute attraverso ricariche di postepay per un ammontare di 32.780 euro, in tre diversi versamenti. Diversa l’opinione dell’avvocato Casano: “La signora di Como era perfettamente in grado di intere e volere. Sono state sue libere donazioni poi riutilizzate per elargizioni ai poveri”.

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