Molestie telefoniche, don Vito Caradonna assolto “per non aver commesso il fatto”

Chiara Putaggio

Molestie telefoniche, don Vito Caradonna assolto “per non aver commesso il fatto”

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martedì 07 Luglio 2015 - 15:25

“Per non aver commesso il fatto” il giudice monocratico Matteo Torre ha assolto don Vito Caradonna dall’accusa di minacce e molestie telefoniche. “Siamo soddisfatti del risultato raggiunto – hanno detto gli avvocati difensori Stefano Pellegrino e Luigi Pipitone – e riteniamo che sia il primo passo di un percorso che ci consentirà di rendere giustizia al nostro assistito”. Il processo in questione scaturisce dalla denuncia di Antonino La Rosa, di 40 anni, persona offesa, assistita dall’avvocato Edoardo Alagna, che quattro anni fa ricevette per quattro giorni alcuni messaggi anonimi a tema minaccioso: “Ti uccido. Non hai capito niente sei tu quello che devo distruggere. Saluta per sempre le persone che ami perché non le rivedrai mai più”. Prima ancora era gli era arrivata una telefonata anonima altrettanto minacciosa. “La parte offesa – aveva detto l’avvocato Stefano Pellegrino che, insieme a Luigi Pipitone difende don Vito – ha escluso che le minacce telefoniche anonime ricevute possano essere riconducibili a Vito Caradonna perché il timbro di voce era completamente diverso anche per via dell’accento palermitano”. Tuttavia la scheda telefonica usata per chiamata ed sms risulta intestata a don Vito, ma i legali hanno sottolineato che non c’è prova che sia stato lui ad usarla.

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