Volge verso la conclusione il processo scaturito dall’operazione antimafia “Eden 1”. Si tratta del processo presieduto dal giudice Gioacchino Natoli (a latere i giudici Giacalone e Fiorella) che vede imputati: Anna Patrizia Messina Denaro, sorella di Matteo, ritenuto il capo di Cosa Nostra, Francesco Guttadauro, nipote del superlatitante e Antonino Lo Sciuto, ai quali è contestato il reato di associazione mafiosa, Vincenzo Torino, accusato di intestazione fittizia di beni e Girolama La Cascia, ritenuta parte lesa, ma accusata di false dichiarazioni al pm.
Nell’ultima udienza, come teste indicato nella lista dell’avvocato difensore Celestino Cardinale, è stato chiamato a testimoniare Santo Clemente, ex socio di Vincenzo Panicola nella ditta VFG impianti e servizi: “La Vfg eseguiva frequentemente lavori per conto delle imprese di Filardo e Cimarosa. Prendevamo sempre contatti diretti con gli amministratori (Giovanni Filardo e Lorenzo Cimarosa). Nel 2010, a Custonaci alla scuola del marmo, poi al porticciolo turistico di Marsala, alla Picom di Castelvetrano (per l’impianto idrico e antincendio) e alla Despar di Trapani quando già era in amministrazione giudiziaria”. Clemente ha detto anche che: “I bonifici fatti a Anna Patrizia Messina Denaro (moglie di Vincenzo Panicola) erano a titolo di conto anticipo come socio”.
La seconda teste è stata Girolama La Cascia che ha ribadito che la cessione di denaro a Patrizia Messina Denaro sarebbe stata originata dalla volontà di eseguire la volontà dell’anziana possidente. “Mia zia Caterina Bonagiuso – ha detto – in due occasioni mi disse che dovevo fare questa donazione (La Cascia diede 70 mila euro, in tre assegni) a Anna Patrizia Messina Denaro. Poco prima del testamento e dopo. Inizialmente, non specificò la somma, ma poi mi disse 75 mila euro. Io ne parlai con mio fratello, che mi disse di non dare nulla. Nel funerale, presenti tutti, Anna Patrizia Messina Denaro chiese di vedere il testamento, ma senza minacciare nessuno”, ha detto la teste. Ancora La Cascia: “Poi andai in banca e feci tre assegni per un totale di 75 mila euro che diedi a Anna Patrizia Messina Denaro”.