Il 26 gennaio si terrà l’arringa finale del suo legale in un altro processo che lo vede accusato di truffa
È stato incardinato ieri, innanzi al giudice monocratico Matteo Giacalone, il processo che vede Antonio Ignazio Correra alla sbarra per furto di energia elettrica. Secondo la pubblica Accusa, i fatti contestati sarebbero avvenuti nel 2010. Secondo l’atto di citazione diretta in giudizio Correra avrebbe trafugato 2.074 Kwh presso un immobile di corso Gramsci. Indagini coordinate dal pm Anna Sessa, all’imputato è stata contestata anche l’aggravante della violenza sulle cose, in quanto, secondo gli inquirenti avrebbe rimosso il sigillo che si trovava sul contatore, dopo la cessazione del contratto al precedente affittuario. Correra è difeso dall’avvocato Franco Messina che il prossimo 26 gennaio pronuncerà la sua arringa finale in un altro processo – che si sta celebrando innanzi al giudice Riccardo Alcamo – a carico di Antonio Correra, in cui il reato contestato è la truffa a carico di diverse aziende. Nella precedente udienza il pm Nicola Scalabrini ha chiesto per lui una condanna a cinque anni e il pagamento di una multa di 2000 euro.
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