“L’operazione Eden 2 conferma, ancora una volta, quanto a Castelvetrano sia pervasiva e ramificata nel territorio trapanese e siciliano la presenza della mafia e di coloro che favoriscono gli interessi e proteggono la latitanza del boss castelvetranese Matteo Messina Denaro”. Così il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona ha commentato il blitz dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani che ieri ha portato, tra Castelvetrano e Palermo, all’arresto di 16 persone, tra cui Girolamo Bellomo, nipote acquisito del latitante e Calogero Giambalvo, consigliere comunale di Articolo 4.
“L’arresto di Giambalvo – ha detto Cutrona – è indicativo di come la presenza mafiosa riesca a farsi costantemente spazio nelle Istituzioni cercando di frapporsi alla legalità. In provincia di Trapani a destare forte preoccupazione è soprattutto la fitta rete operativa che favorisce il super latitante. Una rete che coinvolge anche uomini insospettabili che utilizzano nell’esclusivo interesse della mafia la propria attività all’interno di uffici pubblici, in politica e nel mondo dell’imprenditoria ostacolando la crescita, lo sviluppo e l’occupazione nel territorio”.
Il segretario generale della Cgil Filippo Cutrona, insieme al gruppo dirigente del sindacato, ha contestualmente manifestato il proprio apprezzamento per l’incessante attività condotta dalla magistratura e dai Carabinieri che, “con costanti e articolate indagini, stanno scardinando le centrali operative e gli affari criminali della mafia trapanese”.