Con la deposizione della persona offesa, Giuseppe Rallo, è entrato nel vivo il processo a tre marsalesi accusati di aver prestato denaro chiedendo interessi usurai. Francesco Bianco, ex commerciante, difeso dall’avvocato Paolo Paladino, Ludovico Marino, impegnato nel settore edile, assistito dal difensore Luisa Calamia e Francesco Giacalone, gestore di sfasciacarrozze, che ha scelto, come legale, l’avvocato Alessandro Casano. Nell’ultima udienza Giuseppe Rallo ha risposto alle domande del pm Nicola Scalabrini, davanti al collegio presieduto da Sergio Gulotta. Rallo – a difeso dall’avvocato mazarese Antonio Carmicio, che si è costituito parte civile già davanti al GUP – ha chiarito i passaggi che lo hanno indotto a chiedere denaro in prestito. Si tratte di difficoltà economiche legate alla ristrutturazione di una casa “O pagavo i lavori o pagavo il carburante (l’uomo gestiva una stazione di servizio) e le banche mi hanno impedito di andare fuori fido”, ha detto. Rallo ha detto di essersi rivolto ad un uomo che abitava in contrada Amabilina: “chiesi 5mila euro. Gli ho dato un assegno di una delle mie banche. Gli interessi al 15 percento erano decurtati alla fonte. Da restituire in 30 giorni. Agli inizi sono riuscito a pagare, ma poi ero costretto a chiedere un altro prestito”. La prossima udienza si terrà il 26 novembre.
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