Riapre l’ipermercato di “Belicittà”, ma c’è ancora incertezza sul futuro di oltre 200 dipendenti dell’ex gruppo 6 Gdo. Contestato il Ministro Alfano

Vincenzo Figlioli

Riapre l’ipermercato di “Belicittà”, ma c’è ancora incertezza sul futuro di oltre 200 dipendenti dell’ex gruppo 6 Gdo. Contestato il Ministro Alfano

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venerdì 26 Settembre 2014 - 18:59

Una vittoria dello Stato contro Cosa Nostra”. Un’affermazione che ha accomunato gran parte degli interventi che hanno salutato con entusiasmo, ieri, la riapertura dell’ipermercato alimentare del centro commerciale “Belicittà” a Castelvetrano. Il nuovo store consentirà a trentasei ex dipendenti del gruppo 6 Gdo di tornare al lavoro e, come sottolinea il segretario generale della Cgil Siciliana Michele Pagliaro, è “un primo importante risultato della lotta del sindacato e dei lavoratori, che hanno portato avanti questa difficile vertenza, che ancora non possiamo considerare conclusa”.

Un primo passo, a fronte di una situazione ben più articolata. Erano infatti circa quattrocento i lavoratori del gruppo che gestiva i supermercati Despar in Sicilia Occidentale, attraverso la gestione di Giuseppe Grigoli. La riapertura degli altri 31 punti vendita dovrebbe comunque assorbirne altri 109. Restano fuori da questo schema ancora più di duecento ex dipendenti, tra cui quelli del Cedi (il centro distribuzione) per i quali, come ricorda il segretario provinciale della Cgil Filippo Cutrona, non è al momento prevista la riassunzione. “Il percorso intrapreso – ha affermato Cutrona – consentirà di rimettere sul mercato tutti i punti vendita ma la scommessa sarà vinta solo quando l’ultimo lavoratore dell’intero gruppo e dell’indotto sarà riassunto”.

La partita che si sta giocando a Castelvetrano, naturalmente, non è che un pezzo (seppur importante) di un ragionamento più complesso sui beni confiscati e sulle strategie di contrasto alle mafie e alla loro capacità di penetrare nel tessuto economico e sociale dei territori. La Cgil ricorda di avere presentato al riguardo, assieme ad altre organizzazioni, il disegno di legge di iniziativa popolare “Io riattivo il lavoro”, che giace attualmente nella Commissione giustizia della Camera. “Chiediamo che l’iter prosegua e che ci sia anzi un’accelerazione per giungere quanto prima all’approvazione di una misura indispensabile per l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla mafia”. Il senatore del Pd Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, da parte sua assicura: “Stiamo lavorando in Parlamento per migliorare la normativa e ridefinire il funzionamento dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati”.

E la politica è stata protagonista della riapertura dell’ipermercato di “Belicittà”, con la presenza, tra gli altri, del Ministro degli Interni Angelino Alfano, che prima ha partecipato all’iniziativa istituzionale presso l’aula del Consiglio comunale di Castelvetrano e poi si è spostato presso il centro commerciale, assieme al sindaco Errante, al prefetto Postiglione (direttore dell’Agenzia dei Beni Confiscati) e alle altre autorità civili, militari e religiose presenti. Alfano, citando anche il provvedimento di confisca dei beni, notificato ieri dalla Dia al cognato di Matteo Messina Denaro, si è così espresso: Matteo Messina Denaro non appartiene a Castelvetrano, città che deve essere ricordata per la sua storia e non per la mafia. Oggi è lo Stato che ha vinto, restituendo alla comunità i beni rubati”. Un principio che però non vede tutti d’accordo. Alla cerimonia di ieri non sono infatti mancate le contestazioni al Ministro degli Interni e a una classe dirigente nazionale che solo adesso sembra essersi attivata seriamente rispetto a questa vertenza, dopo il clamoroso fallimento del gruppo 6 Gdo durante la gestione dell’amministratore Nicola Ribolla, rimosso lo scorso aprile in seguito a gravi inadempienze.

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