Non rientri dalla finestra ciò che è uscito dalla porta. E’ quanto abbiamo pensato quando si è appreso che la città di Marsala ha applicato una delle tariffe più basse relativamente alla tassa sulla prima casa. Tra il Commissario Straordinario, Giuseppe Bologna che è preoccupato per la bassa l’aliquota tanto da paventare uno sforamento del “Patto di Stabilità”, e il segretario del Partito Democratico, Alberto Di Girolamo, che ha parlato di una giornata bella per i marsalesi, noi cerchiamo di guardare all’orizzonte. E lì, dato che la vista ancora ci accompagna, scorgiamo tanti piccoli consiglieri che si affannano alla ricerca dei fondi per fare quadrare il Bilancio, visto che dalla tassa sulla casa, per loro giusta scelta, ne arriveranno pochi. Sul comune di Marsala, come sulle altre città, pende la scure dei tagli operati dal Governo Renzi e da quello Crocetta. La logica sull’asse Roma- Palermo, sembra essere quella di… “c’è crisi e vi mandiamo meno soldi, arrangiatevi”. A parte il modo scialbo di governare, rimane il fatto che le somme “per campare” i comuni debbono andarle a trovare. Con tagli alle spese, con minori investimenti? Certo. Ma in questo caso occorre un lavoro certosino ed un notevole impegno, visto anche l’esiguità del tempo a disposizione. In teoria, poi magari ci saranno anche delle proroghe, il Bilancio va approvato entro questo mese, allora la tentazione di aumentare l’aliquota relativa alle persone fisiche (Irpef), è forte. Lo diciamo subito: attenzione a quello che faranno i consiglieri comunali. L’Irperf si paga con il reddito e i lavoratori a reddito fisso hanno già dato. I pensionati sono già fiscalmente aggrediti da “Renzi e Crocetta”. Altra cosa, come propone il consigliere Russo del Pd, è quella di aumentare l’aliquota ai redditi più alti. C’è ne sono, magari non tanti, ma chi guadagna più di 50mila euro l’anno può sopravvivere senza qualche decina di euro in meno al mese. Ma se ad un bidello o un lavoratore di una azienda togliete questa cifra essa inciderà sul baget familiare anche dal punto di vista, non so se ci capite, alimentare. Un pensionato al minimo non può più comprare le medicine, se gli aumentate l’Irpef, non lo farà del tutto e si lascerà morire, così non avrete più cosa aumentargli. Non è il caso di scherzare e infatti ritorniamo subito seri: giù le mani dagli aumenti delle tasse
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