I dirigenti provinciali del Pd gettano acqua sul fuoco e smentiscono di voler scavalcare il circolo di Marsala nella definizione del progetto politico da presentare alle prossime amministrative. Dopo le perplessità generate da un incontro con il leader di Articolo 4 Paolo Ruggirello in cui si sarebbe parlato anche del futuro di Marsala e di un eventuale accordo per la candidatura a sindaco di Enzo Sturiano, il presidente dei deputati del Pd all’Ars Baldo Gucciardi ha ravvisato la necessità di chiarire la propria posizione attraverso un comunicato stampa: “Spiace constatare di essere stato tirato incredibilmente in ballo per la prossima vicenda elettorale amministrativa della città di Marsala, nonostante io non solo non abbia avviato trattative o svolto alcuna interlocuzione, ma neppure sentito o comunicato, neanche casualmente, con alcun dirigente o parlamentare di altro partito, marsalese e non, direttamente o indirettamente circa le prossime elezioni”. E nello smentire qualsiasi interessamento rispetto alle prossime amministrative, Gucciardi ribadisce la propria fiducia nelle segreterie provinciali e comunali del Pd e nel deputato regionale Antonella Milazzo: “Hanno competenza, autorevolezza, risorse, intelligenze ed esperienza adeguate ad affrontare e portare a soluzione con successo la vicenda elettorale prossima”.
La candidatura a sindaco del segretario Alberto Di Girolamo è però tutt’altro che scontata, come fa capire anche la senatrice Pamela Orrù: “Non esiste nulla di scontato e di naturale. Esistono delle persone che possono candidarsi e c’è anche la possibilità che si vada alle primarie. Dopo di che saranno gli iscritti al partito a decidere”. La stessa Orrù non chiude a un accordo con Articolo 4 per la candidatura di Sturiano (“Del resto, all’Ars facciamo parte della stessa maggioranza”) ma esclude comunque che in questa fase politica i candidati possano essere decisi a livello regionale, o comunque a prescindere dal parere dei territori in cui si vota: “Si parla tanto di rinnovamento e il rinnovamento, più che nei nomi va esercitato nei metodi. Non esiste che i nominativi vengano fatti da Palermo. Si può condurre una valutazione generale di massima a livello provinciale, ma poi le scelte devono essere fatte all’interno dei comuni”.