Il difensore ribatte: “Il mio assistito ha soltanto venduto olio a degli sconosciuti”
La Procura di Marsala ha avanzato una richiesta di rinvio a giudizio per il titolare di un oleificio che, secondo l’Accusa, avrebbe incassato somme tramite carte di credito clonate. La prima udienza preliminare è fissata, davanti al GUP, per il 30 settembre. Secondo la Procura circa 39mila euro sarebbero finite nel conto corrente di Paolo Sciacca, di 58 anni, titolare di una ditta che si trova a Strasatti, al confine tra Marsala e Petrosino. Secondo le indagini effettuate dalla Guardia di Finanza tale somma sarebbe transitata nei conti (uno bancario presso il Credito emiliano e uno postale) di Paolo Sciacca attraverso carte di credito risultate clonate. Le carte vere (per lo più Visa e Mastercard) apparterrebbero a conti correnti intestati a cittadini americani. In particolare degli Stati Uniti: California, Ohio, Sud Dakota e Illinois. È scattata la denuncia e circa un anno fa le somme sono state poste sotto sequestro. L’imprenditore avrebbe anche emesso una fattura nei confronti di una ditta catanese che poi sarebbe risultata inesistente. A difendere Sciacca è l’avvocato Stefano Pellegrino: “Il mio assistito ha fatto tutto alla luce del sole. Ha soltanto venduto olio a degli sconosciuti. Se avesse, anche vagamente, immaginato la reale provenienza del denaro non avrebbe mandato avanti la transazione”.