Ferimento di Giovanni Angileri, in due patteggiano e ora sono ai domiciliari

Chiara Putaggio

Ferimento di Giovanni Angileri, in due patteggiano e ora sono ai domiciliari

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lunedì 11 Agosto 2014 - 17:45

La pena di 3 anni e 8 mesi è stata inflitta a Barsalona, di 3 anni e 6 mesi a Licari. Massimo Vinci invece è tornato in libertà

In tre erano stati arrestati per la gambizzazione di Giovanni Angileri, due hanno patteggiato, per il terzo viene revocata la misura cautelare e ritorna in libertà. Si tratta del ferimento avvenuto in via Roma, alle 9, 30 del mattino dello scorso 26 marzo. La vittima, raggiunta da un colpo di pistola alla coscia è Giovanni Angileri, di 52 anni. Per questo reato lo scorso 20 maggio i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Marsala diretta da Carmine Gebiola hanno dato esecuzione a un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Marsala nei confronti di tre marsalesi: Francesco Giovanni Licari, 36enne, commerciante – assistito dall’avvocato Gianpaolo Agate – ; Giuseppe Barsalona,  42enne, marinaio, con pregiudizi di polizia – difeso dall’avvocato Francesca Frusteri –  e Massimo Vinci, 28enne, muratore,  i cui legali sono Stefano Pellegrino ed Eleonora Milazzo. In un primo momento tutti e tre sono stati ristretti presso la Casa Circondariale di Trapani, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha contestato i reati di lesioni personali gravi e detenzione e porto illegale di arma comune da sparo in concorso (come si legge dalla nota inviata dai carabinieri).  Attraverso le indagini i militari dell’Aliquota Operativa, hanno ricostruito le fasi dell’accaduto. Secondo l’accusa la vittima aveva intrattenuto diverse telefonate nel corso delle quali discuteva animatamente con i suoi interlocutori e, successivamente, era stato raggiunto da un soggetto, accompagnato da altri due, che armato di pistola lo avrebbe attinto con un colpo d’arma da fuoco alla gamba. A questo punto sono risultati determinati per chiarire lo scenario e i presunti autori, da un lato l’acquisizione delle immagini di tutti i sistemi di videosorveglianza presenti nella zona nonché l’analisi del cellulare della vittima, sequestrato in ospedale mentre Angileri veniva sottoposto ad un intervento chirurgico in seguito alla ferita riportata. Da quanto ripreso da un  video della telecamera di un esercizio commerciale che ha immortalato la “sparatoria” e dal fatto che la vittima aveva avuto le animate comunicazioni telefoniche con il genero e il titolare di un autosalone, ossia, rispettivamente Massimo Vinci e Giovanni Francesco Licari sono scattate le manette per entrambi. Tuttavia Vinci adesso è tornato in libertà. Il GIP ha infatti disposto la revoca della misura cautelare: “Massimo Vinci si è sempre professato innocente e dalle indagini difensive è emerso che la sua individuazione nell’auto proveniva da un’errata percezione della vittima”, commenta il difensore Pellegrino.  Quanto a Licari e a Barsalona (colui che, secondo la Procura avrebbe esploso il colpo che ha ferito Angileri) entrambi hanno patteggiato. Per Licari la pena è di 3 anni e 6 mesi, per Barsalona di 3 anni e 8 mesi. Entrambi si trovano agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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