Caro sindaco, ecco cosa fare (di Vincenzo Alagna)

Vincenzo Figlioli

Caro sindaco, ecco cosa fare (di Vincenzo Alagna)

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venerdì 18 Luglio 2014 - 11:15

Cara Giulia,

oggi, alla luce delle recenti vicende giudiziarie che la vedono protagonista, voglio scriverLe perché sento il bisogno di condividere con Lei, a titolo personale e spero non solo, alcune considerazioni.

Parto dal presupposto che provo profondo sdegno per l’accanimento contro la Sua persona che si sta abbattendo in queste ore sui social network: godere delle disgrazie altrui è qualcosa che esalta il lato becero e vigliacco nascosto in ognuno di noi.

Io invece voglio distinguere i due piani: quello personale e quello politico.

Riguardo al primo ritengo che la cultura garantista sia sempre la migliore quando siamo davanti a vicende giudiziarie delicate come la Sua.

Altre considerazioni possono invece essere fatte dal punto di vista politico.

È vero che in Italia ci sono 60 milioni di allenatori della nazionale, di politici e di magistrati, per questo cercherò di essere il più obiettivo possibile nell’esprimere la mia posizione.

Anzitutto , in virtù della Legge Severino, scatterà per Lei la sospensione dalle funzioni che attualmente esercita.

Le chiedo: Marsala merita l’assenza di un sindaco? Possiamo permetterci un’impasse istituzionale dagli esiti imprevedibili?

Le dimissioni, chieste da alcuni come si chiedeva nel medioevo il rogo per le “streghe” rientrano in quegli atti beceri di chi vuole la testa di un colpevole a tutti i costi. Ammesso che, nella situazione in cui versiamo, ci sia veramente un solo colpevole.

E allora chiederLe le dimissioni, motivando la mia posizione, per me è un atto di chiarezza e lealtà nei Suoi confronti. Dimettersi non vuol dire gettare la spugna ma consentire alla città di scegliere un nuovo primo cittadino da cui farsi amministrare. Significa per Lei affrontare il giudizio della Cassazione LIBERA DA insinuazioni e attacchi gratuiti di attaccamento alla poltrona.

Con tutto il rispetto per il Suo Vice-sindaco, gli elettori hanno scelto Lei e non Antonio Vinci per la guida della città. Lasciare Marsala in mano a persone che non hanno avuto il suo stesso riconossignificherebbe TRADIRE i marsalesi che l’hanno votata.

In queste ore, difficili dal punto di vista umano e politico per Lei, chissà quanti “consiglieri”, veri o presunti tali, Le stanno prospettando le diverse soluzioni.

Io parlo a titolo puramente personale e non ho la presunzione di essere ascoltato a tutti i costi, non avendo i “titoli” per farlo. Tuttavia ascolti il consiglio di un semplice giovane cittadino studente fuori sede che ha a cuore la città come tante altre centinaia di ragazzi nella mia stessa condizione, si dimetta e ci consenta di eleggere un nuovo primo cittadino ed una nuova giunta.

Sarà la storia, eventualmente, a darLe ragione sia dal punto di vista giuridico che politico.

Cordialmente,

Vincenzo Alagna

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