La vicepresidente della commissione, competente in materia urbanistica, sta per terminare il suo mandato in qualità di rappresentante dei pentastellati all’interno del Consiglio Comunale. Le abbiamo chiesto come i grillini affronteranno l’imminente campagna elettorale per le regionali ad Alcamo a distanza di oltre un anno dalla loro elezione al palazzo di città.
Qual è il bilancio sulla sua esperienza dopo un anno dall’elezione in Consiglio comunale?
Poco più di un anno, perché in realtà sono 14 mesi. L’esperienza sicuramente è un fattore essenziale all’interno della consiliatura. Premesso che questa per me è la prima esperienza in politica, quindi, inizialmente, è stato tutto un mondo nuovo, in parte conosciuto perché da cittadina seguivo la politica. Però, fare politica in prima persona ti porta, comunque, a conoscere gli aspetti di un’attività amministrativa in maniera più diretta. Il Consiglio comunale di Alcamo, l’ho sempre detto e continuerò a dirlo, è un Consiglio comunale totalmente nuovo, ad eccezione di qualche consigliere che è stato riconfermato perché proveniente dalla scorsa amministrazione. Un Consiglio comunale molto preparato, un Consiglio comunale molto deciso, molto motivato. Ci sono stati momenti in cui abbiamo condiviso degli argomenti ed è stato anche un momento di incontro. E, lì, si percepisce l’armonia e anche qual è l’obiettivo di ogni singolo consigliere. Mi riferisco, ad esempio, all’approvazione del Regolamento dei beni confiscati alla mafia. Oppure, ci sono stati anche dei momenti di scontro, anche duro, con critiche molto aspre e lì, indubbiamente, emerge qual è la linea politica di ogni singolo consigliere ed è da lì che, secondo me, bisogna partire. Cioè, non bisogna soffermarsi solamente sugli aspetti positivi che hanno legato i singoli consiglieri, ma, bensì, bisogna partire e costruire un dialogo proprio sui punti che ci allontanano perché se ci si riesce, maggioranza e minoranza, così vogliono essere giustamente descritti piuttosto che opposizione, probabilmente, con uno sforzo sia da un lato che dall’altro, si potrà arrivare anche a degli obiettivi che possono essere comuni e rivolti alla città di Alcamo.
Si è in procinto della nuova turnazione che è stata introdotta in questo Consiglio comunale dal Movimento 5 Stelle. Lei è stata il secondo capogruppo nominato, per l’appunto. Come si procederà adesso e qual è la sua opinione in merito al mandato che ha ricevuto da i suoi colleghi?
Per la precisione, io ho già superato i sei mesi. Il gruppo proprio nel rispettare questo ruolo, che non deve essere legato ad una persona ma al principio del Movimento, mi ha scelta come secondo capogruppo. È accaduto l’otto marzo e l’otto settembre sostanzialmente è decaduta virtualmente la mia nomina e, quindi, il mio ruolo di capogruppo. A breve sicuramente ci riuniremo e troveremo un accordo, come siamo soliti fare, e individueremo la persona che mi sostituirà e, quindi, il terzo capogruppo. È stata sicuramente una esperienza molto costruttiva, un’esperienza molto intensa anche se da fuori non si percepisce qual è il senso di responsabilità del capogruppo. Vivere questa esperienza ti porta ad avere una visione della politica non solo da un punto di vista interno, perché bisogna dare una guida al proprio gruppo, ma anche esternamente, perché bisogna trovare sempre tutte quelle occasioni per poter dialogare con le altre forze politiche che sono in Consiglio comunale. Chi sarà il prossimo capogruppo al momento non lo so io, ma non lo sa tutto il gruppo perché, comunque, il nome è sempre il frutto di opinioni, di considerazioni che portano poi ognuno di noi alla scelta, anche sulla base dell’esperienza come consigliere comunale e, quindi, del prossimo capogruppo che a breve dovrebbe sostituire la mia persona.
Dopo la nomina di Vittorio Ferro come assessore, in III commissione sono state rimodulate alcune deleghe. Ad esempio, è approdata quella alle attività produttive che è stata attenzionata come tema durante la campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle e su cui lei si è molto soffermata.
Sapere che in terza commissione, di cui io sono componente e vicepresidente, si parla finalmente di attività produttive in un contesto molto più ampio quale può essere la pianificazione e i lavori pubblici, la vedo come una grandissima occasione. Un’occasione che bisogna sfruttare al massimo. Attività produttive in un tessuto come quello di Alcamo è un elemento decisionale per lo sviluppo economico di una città. Ma non bisogna solo considerare attività produttive ad ampio raggio, cioè a tutte quelle imprese che operano nel settore che hanno diciamo un’offerta lavorativa più larga. Bisogna, innanzitutto, iniziare e soffermarsi su piccoli imprenditori, su piccolo artigiano quale può essere il barbiere, parrucchiere, estetista, calzolaio, muratore, ceramista, sono tantissimi. Vediamo le attività produttive come una piramide alla cui base ci sono i piccoli imprenditori, man mano che si arriva verso il vertice le imprese sono più grandi. Io preferisco però vederla al contrario. La nomina di Vittorio Ferro, che era presidente della III commissione, come assessore alla pianificazione, all’urbanistica, la vedo come una grandissima occasione perché, comunque, durante le sedute della commissione personalmente ho potuto non tanto conoscere, ma più che altro avere la certezza assoluta che adesso l’assessore Ferro ricopre un giusto ruolo in quanto la pianificazione, l’urbanistica in un territorio sono fondamentali non solamente per un monitoraggio del territorio e, quindi, anche per andare ad aumentare la tutela dell’ambiente del territorio, ma anche per lo sviluppo economico. Lo sviluppo economico, come ho detto, è legato alle attività produttive e, quindi, a tutte quelle attività, che comunque non sono solamente quelle artigiane, parliamo anche delle attività imprenditoriali di natura commerciale o turistica, che avranno adesso la possibilità di poter avere un punto di incontro e non di allontanamento in un territorio come quello di Alcamo.
Dopo la decisione del giudice sulla sospensione delle “regionarie”, Giancarlo Cancelleri ha dichiarato che il Movimento si presenterà alle prossime elezioni, confermando la propria candidatura. Ad Alcamo, come espressione del M5S, si è ricandidata Valentina Palmeri, la quale dovrà vedersela attualmente con altri tre concittadini nella corsa all’ARS. Come affronterete questa campagna elettorale con un anno di amministrazione alle spalle?
La candidatura di Giancarlo Cancelleri proseguirà perché lui è stato scelto all’interno di una rosa di nomi. Quindi, senza entrare nel merito della decisione del giudice, rimane lui il candidato del Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda, invece, i candidati di Alcamo, il Movimento 5 stelle ha riconfermato Valentina Palmeri. Ci saranno altri candidati e sarà una campagna elettorale abbastanza intensa, che richiederà molta concentrazione. Vero è che nel 2012 il Movimento 5 stelle nasceva ad Alcamo e non era presente in Consiglio comunale, mentre quest’anno lo è. Però, sarebbe bene non confondere l’amministrazione di un comune con le elezioni regionali, perché qua non stiamo parlando di una competizione fra amministrazione comunale e il presidente della Regione. Le competizioni devono essere viste su dei momenti uguali: io posso fare paragone su candidati alle amministrazioni comunali e paragoni fra candidati alla presidenza della provincia. Sarà una campagna elettorale abbastanza faticosa non perché in difficoltà, ma perché è uno scenario politico che è sotto gli occhi di tutti. Il Movimento 5 Stelle a livello regionale sta acquistando sempre più consensi e vi è il ritorno, la discesa in campo, di persone che hanno dedicato gran parte della loro vita all’attività politica e, guarda caso, con l’ascesa del Movimento. Io penso che i siciliani devono in qualche modo avere veramente un senso proprio della terra Sicilia e valutare l’operato che è stato fatto finora, confrontare il programma elettorale di Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 Stelle e, quindi, mostrare i muscoli e avere la voglia di provare un’altra amministrazione regionale, quindi, un nuovo presidente della Regione Sicilia.
Linda Ferrara