Stefano Pellegrino, avvocato marsalese, è il nuovo deputato regionale. Sostituisce il dimissionario Mimmo Fazio, che la lasciato il proprio scranno a seguito delle note vicende giudiziarie. Il penalista lilybetano ha preso ieri possesso della carica restituendo all’Ars il suo plenum.
Onorevole, le prime impressioni dopo l’insediamento?
“Oltre ad una normale emozione, debbo dire che mi sono trovato in un ambiente che in parte conoscevo. I deputati dell’Ars sono in larga parte avvocati di professione, quindi colleghi che ho incontrato in tanti anni di attività forense”.
In quale gruppo parlamentare si è iscritto?
“Per adesso sono nel gruppo misto. Si tratta di una decisione, per così dire, tecnica. Sto valutando eventuali adesioni a gruppi parlamentari”.
Nel gruppo misto troverà Mimmo Turano eletto da pochissimo capogruppo in sostituzione di Fazio. Lei è orientato verso la maggioranza o verso l’adesione a gruppi che si collocano all’opposizione?
“Il giudizio sul governo Crocetta non è positivo neppure tra i gruppi politici che lo hanno eletto. Io mi atterrò alla mia coscienza nel votare le leggi. Intanto prendo “possesso” anche degli incarichi nelle commissioni parlamentari. Sarò il vice presidente di quella antimafia e componente della commissione territorio ed ambiente”.
A proposito di quest’ultima commissione, si occuperà subito del Piano Paesaggistico…
“Sto valutando come potere intervenire. Si tratta di una tema con forti ripercussioni sociali oltre che ambientali”.
Magari parlandone con i sindaci interessati…
“Incontrerò, ma non solo per parlare del Piano Paesaggistico, il sindaco di Marsala al più presto. Con il presidente del Consiglio Comunale Enzo Sturiano siamo già in contatto. In questi incontri istituzionali vedrò cosa il territorio richiede e come posso impegnarmi per cercare di trovare soluzioni. Lo stesso farò con l’altro deputato della mia città, Antonella Milazzo, con la quale mi sono già incontrato all’Ars. Il dialogo è già aperto”.
Lei approda all’Ars dopo le dimissioni del suo predecessore Mimmo Fazio. Che idea si è fatta dell’atteggiamento che ha assunto nella campagna elettorale per il rinnovo della carica di sindaco a Trapani in cui è candidato?
“Non entro nel merito delle vicende giudiziarie. Sull’atteggiamento politico assunto da Fazio mi sembra che si muova con spirito rancoroso. Invece bisognerebbe occuparsi della città di Trapani. Spero di sbagliarmi, ma certe decisioni non me le so spiegare altrimenti. Spero che solo lo capiscano bene i trapanesi al momento del voto nel giorno del ballottaggio”.
Un altro Stefano Pellegrino approda all’Ars dopo settanta anni. Aldilà dell’emozione di occupare lo scranno che fu di suo nonno, occorre dire che oggi la Sicilia è un’altra cosa.
“Finalmente forse si sta capendo che la “Questione meridionale” lunga 150 anni, si risolve con gli uomini giusti al posto giusto. Era ed è un problema di uomini, non solo di temi. Poi di conseguenza arrivano le leggi e i provvedimenti a favore della gente anche e soprattutto in tema di economia. Per quanto attiene mio nonno, oltre al ricordo familiare, vorrei dire che è stato da assessore regionale, il primo che si è occupato di formazione come volano di occupazione. Certo oggi sono cambiati i tempi, ma allora questi temi erano davvero rivoluzionari. Ricordo che stiamo parlando del 1949”.
Tra qualche mese l’Ars si scioglierà a i siciliani saranno chiamati al voto. Lei che farà?
“E’ prematuro fare una scelta in direzione di una possibile mia ricandidatura. Oggi lo scenario politico è in continuo movimento. Io sono già stato candidato 10 anni fa. Allora ottenni migliaia di consensi, ma la lista dove ero collocato non riuscì a superare lo sbarramento. Pur risultando il primo, non venni eletto. Oggi la nuova legge prevede che in provincia di Trapani saranno massimo 5 i deputati che approderanno all’Ars. Con questo scenario, io che non ho un partito di riferimento, trovo ulteriori difficoltà a prendere una decisione. Vedremo.”.