Le notizie dal mondo del lavoro sono quelle che sono. Dopo gli ultimi anni passati a dividersi tra quanti sostenevano che i provvedimenti presi nel settore avrebbero fatto lievitare l’occupazione, e quanti invece si schieravano tra gli scettici, sono arrivati i numeri che, malgrado il tentativo usato spesso dai politici (di tutti gli schieramenti…) di tirarli dalla loro parte, assumono la valenza di una sentenza. Da quando non è più “attivo” lo sgravio fiscale per le nuove assunzioni, queste sono crollate del 90 %. Ci avevano presentato il provvedimento come la panacea di tutti i mali: “Con questa legge – affermò l’allora premier Matteo Renzi – i contratti a tempo determinato si trasformeranno a tempo indeterminato”. E si è visto. Il giudizio lo lasciamo a voi. Ai giovani disoccupati che cercano lavoro e che numerosi ci seguono tramite il nostro portale www.itacanotizie.it e che ringraziamo per la testimonianza che ci danno costantemente. Ma anche ai loro genitori che (sarà l’età) ci continuano a leggere sul nostro giornale Marsala c’è (e che ugualmente ringraziamo…). Ai primi e a questi ultimi, chiediamo: in quanti loro conoscenti grazie alla legge “Poletti” si sono stabilizzati? Eppure il ministro del lavoro ha parlato di: testuale tratto dal tg3 delle 19, “forte aumento dell’occupazione giovanile”. Noi non abbiamo né titoli né autorità per dare consigli al presidente del Consiglio, ma non possiamo trattenerci dal dire che, fossimo in lui, faremmo viaggiare spesso all’estero il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, che da oggi definiremo, in senso bonario si capisce, il “bullo” della politica italiana. Lo manderemmo in giro per il mondo per due scopi. Primo, perché dalla sua assenza trarrebbe grande giovamento il panorama nazionale, liberato da uno spettacolo che, personalmente, giudichiamo disgustoso. (Anche noi, com’è nostro diritto, abbiamo le nostre esigenze ecologiche). Secondo, perché siamo sicuri che all’estero, vedendo che tipo abbiamo per ministro, ci compatirebbero e soprattutto in Europa, sarebbero indotti ad aiutarci. Onorevole Gentiloni, abbiamo tentato con la persuasione di farci scontare i 3 miliardi e passa di sforamento del bilancio: sta andando così così. Perché non tentare con la pietà?
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