Si è parlato molto di costi della politica in questi giorni ad Alcamo. Sull’argomento si registra l’intervento del vicesindaco Roberto Scurto, che ha voluto chiarire alcuni aspetti.
“Le indennità e i gettoni di presenza per sindaco, assessori e consiglieri (una volta disciplinati a livello regionale) sono stati adeguati alla normativa nazionale. Con le regole precedenti (una volta c’erano addirittura 10 assessori, poi 6, oggi soltanto 5 con Surdi) il vecchio “tariffario” prevedeva una retribuzione lorda per il sindaco che ammontava a 4.517 € lordi, il vicesindaco guadagnava il 75% (3.388 € lordi ), gli assessori il 65% (2.936 € lordi). Oggi il sindaco di Alcamo percepisce una indennità mensile pari a 3.633 € lordi (circa il 20% in meno), il vicesindaco il 55% (non più il 75%), gli assessori soltanto il 45% (non più il 65%)”.
“Come è facile notare – prosegue Scurto – non soltanto si riducono i compensi (attenzione che parliamo sempre di “importi lordi” sulle quali si devono ancora pagare le imposte) ma anche il numero dei beneficiari: gli assessori oggi sono soltanto 5 (1 in meno rispetto alla precedente amministrazione) e i consiglieri comunali sono stati ridotti da 30 a 24 unità. Anche il gettone di presenza che spetta a quest’ultimi è sceso sotto le 40 euro lorde. Altri aspetti importanti da considerare: – il presidente del consiglio comunale percepisce un’indennità pari a quella di un assessore. Nel caso specifico, l’attuale presidente Baldo Mancuso, in quanto svolge anche attività lavorativa come dipendente della pubblica amministrazione, subirà una decurtazione ulteriore del 50%; – in passato le precedenti amministrazioni subivano ex lege una riduzione del 30% dei compensi nel caso si sforasse il patto di stabilità. Anche ad Alcamo è accaduto! Era una “punizione” imposta dalla normativa; – l’aumento del 5% già incluso nelle nuove indennità (vedi tabella) è determinato dal Decreto ministeriale 119/2000 che disciplina tali maggiorazioni in presenza di alcuni parametri: […] Gli importi sono maggiorati: a) del 5% per i comuni caratterizzati da fluttuazioni stagionali della popolazione, tali da alterare, incrementandolo del 30%, il parametro della popolazione dimorante; l’incremento, verificabile anche attraverso i consumi idrici ed altri dati univoci ed obiettivamente rilevabili, dovra’ essere attestato dall’ente interessato; b) del 3% per gli enti la cui percentuale di entrate proprie rispetto al totale delle entrate, risultante dall’ultimo conto del bilancio approvato, sia superiore alla media regionale per fasce demografiche di cui alle tabelle B e B1 allegate; c) del 2% per gli enti la cui spesa corrente pro-capite risultante dall’ultimo conto del bilancio approvato sia superiore alla media regionale per fasce demografiche di cui alle tabelle C e C1. […]”.
“Nonostante la riduzione dei compensi per il sindaco (circa il 20%) e per gli assessori (circa il 40%) – conclude Scurto – la giunta del Movimento 5 Stelle di Alcamo ha deciso, come promesso in campagna elettorale, di accantonare un ulteriore 10% dei compensi da destinare a un fondo di pubblica utilità per il sociale e per piccole opere di decoro urbano e verde pubblico”.