Bici e monopattini fuori controllo, il racconto di un cittadino mazarese diventa virale

redazione

Bici e monopattini fuori controllo, il racconto di un cittadino mazarese diventa virale

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sabato 20 Dicembre 2025 - 07:08

Una segnalazione partita da un profilo Facebook è diventata, nel giro di poche ore, uno dei temi più discussi in città. È quanto accaduto dopo il post pubblicato nel primo pomeriggio di qualche giorno fa da un cittadino mazarese, che con un racconto diretto e dai toni forti ha denunciato un episodio avvenuto sul lungomare Mazzini, sollevando ancora una volta il problema della sicurezza negli spazi pubblici e della circolazione incontrollata di biciclette e monopattini. Il cittadino, che indichiamo con le iniziali S. T., ha raccontato di trovarsi a passeggio con la moglie quando una bicicletta, condotta da un ragazzino di circa dieci anni, sarebbe sfrecciata a forte velocità sul marciapiede, sfiorando un anziano che avrebbe così rischiato di cadere. Una scena che, secondo la testimonianza, avrebbe avuto un seguito ancora più preoccupante: dopo il rimprovero dell’anziano, il giovane avrebbe reagito in modo aggressivo, arrivando a gettare la bici e ad avvicinarsi minacciosamente. Solo l’intervento dello stesso autore del post avrebbe evitato conseguenze peggiori. L’anziano, scosso, sarebbe scoppiato in lacrime per la paura.

Un racconto crudo, scritto “di pancia”, che ha immediatamente acceso il confronto sui social. Il post è diventato virale nel giro di poche ore, raccogliendo numerose condivisioni e decine di commenti, segno evidente di un disagio che va ben oltre il singolo episodio. Molti utenti hanno raccontato esperienze simili, parlando di biciclette e monopattini lanciati ad alta velocità tra pedoni, bambini e passeggini, soprattutto sul lungomare e nel centro storico. Tra i commenti c’è chi invoca maggiori controlli da parte della Polizia Municipale, chi chiede sanzioni più severe e chi, invece, sottolinea la necessità di educare i più giovani al rispetto delle regole. Non mancano, però, anche voci che invitano a distinguere tra episodi isolati e fenomeni generalizzati, chiedendo equilibrio e interventi mirati senza criminalizzazioni. Un confronto acceso, a tratti duro, che fotografa una città divisa ma accomunata dalla stessa richiesta: sentirsi più sicuri nel poter vivere gli spazi pubblici. La vicenda si inserisce in un contesto già segnato da episodi recenti che avevano fatto discutere. Solo poche settimane fa, infatti, aveva destato forte preoccupazione l’incidente che aveva coinvolto una bambina investita da un monopattino elettrico in pieno centro.

Un fatto che aveva spinto l’amministrazione comunale ad annunciare misure più restrittive, in particolare nella ZTL, con l’obiettivo di limitare la circolazione di bici e monopattini nel periodo natalizio, quando l’afflusso di persone aumenta sensibilmente. Proprio in questi giorni, l’assessore alla Polizia Municipale ha ribadito la volontà di tutelare pedoni e famiglie, introducendo divieti e controlli più stringenti. Tuttavia, come dimostra l’episodio segnalato sul lungomare Mazzini, il problema non riguarda soltanto il centro storico o le zone a traffico limitato, ma investe anche altre aree della città vissute quotidianamente da cittadini di ogni età. La segnalazione dell’autore del post riapre inoltre una questione delicata: quella dei minori alla guida di bici e monopattini e delle responsabilità educative e di vigilanza. Se da un lato è evidente che un bambino non può essere trattato come un adulto, dall’altro è altrettanto chiaro che comportamenti pericolosi, soprattutto in quei luoghi frequentati e affollati, possono trasformarsi in situazioni ad alto rischio.

Il dibattito esploso sui social dimostra come il tema sia tutt’altro che marginale. La sicurezza urbana non passa solo dalle ordinanze, ma anche dal rispetto delle regole, dal controllo del territorio e da un’educazione civica che però deve essere diffusa e condivisa. Il lungomare, così come il centro storico, dovrebbe essere uno spazio di socialità e serenità, non un luogo dove anziani e famiglie temono di essere travolti da mezzi lanciati a tutta velocità. Il post diventato virale è, infine, lo specchio di un malessere diffuso. Dietro ogni segnalazione c’è infatti il rischio concreto che il prossimo episodio non si risolva “solo” con tanta paura, ma con conseguenze ben più gravi. 

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