Si apre la prossima settimana a cominciare da lunedì 23 novembre il passaggio più delicato dell’inchiesta che ruota attorno a Liberty Lines, la compagnia che gestisce i collegamenti veloci con le isole minori. Davanti al giudice per le indagini preliminari di Trapani, Massimo Corleo, compariranno i primi nove indagati per gli interrogatori di garanzia.
La Procura ha chiesto misure cautelari nei loro confronti, ritenendo di aver ricostruito un sistema illecito complesso, un meccanismo di scambi e omissioni che – secondo gli inquirenti – ripropone schemi già emersi nel 2017 con l’operazione Mare Monstrum.
Oltre alle due società Liberty Lines e Sns (Società di Navigazione Siciliana) ci sono 46 soggetti indagati.
I reati contestati, a vario titolo, comprendono corruzione, falso, frode nelle pubbliche forniture, attentato alla sicurezza della navigazione e rivelazione di segreti d’ufficio.
Nel mirino anche due ufficiali della Capitaneria di Porto di Trapani, sospettati di aver omesso controlli in cambio di favori: l’assunzione della moglie di un militare e la consegna di numerosi biglietti omaggio.
Secondo la Procura, fra Anna Alba indagata che comparirà davanti al Gip proprio lunedì mattina e i due ufficiali Marzio Paolo e Elio Maniglia in servizio presso la capitaneria di porto di Trapani si sarebbe instaurato un rapporto di scambio stabile. Alba avrebbe ottenuto informazioni riservate su indagini e segnalazioni destinate alla Procura; in cambio, avrebbe garantito assunzioni e altre utilità personali.
Una relazione che, secondo gli inquirenti, avrebbe compromesso l’imparzialità della Capitaneria e il corretto controllo sulla sicurezza della navigazione. da qui l’indagine dove scaturiscono imputazioni per
- informazioni riservate passate ad Alba su indagini in corso
- comunicazioni interne sottratte alla Procura
- assunzioni garantite a familiari e conoscenti dei militari
- la promessa di riassunzione per la moglie di un ufficiale dopo la perdita del lavoro
- centinaia di biglietti regalo destinati a ufficiali e conoscenti
Un quadro che, secondo gli investigatori, delinea un vero rapporto corruttivo, strutturato e consolidato.