Momenti di forte tensione e violenza si sono registrati tra il pomeriggio di ieri e la notte al carcere “Pietro Cerulli” di Trapani, dove due poliziotti penitenziari sono rimasti feriti e hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Uno è stato colpito alla nuca dal lancio di una bomboletta di gas, l’altro ha riportato un trauma al ginocchio dopo essere stato raggiunto da un colpo di bastone durante un’operazione di servizio particolarmente complessa. A ricostruire l’accaduto è Gioacchino Veneziano, Segretario Generale UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia. Secondo il sindacalista, l’episodio si è verificato nel reparto Mediterraneo, quando un detenuto di nazionalità tunisina – trovato in possesso di sostanza non consentita – avrebbe opposto resistenza al trasferimento in un altro reparto. L’uomo si sarebbe barricato in cella, utilizzando il piede del tavolino di legno in dotazione per impedire l’intervento degli agenti. Per aprire l’ingresso, la Polizia Penitenziaria è stata costretta a utilizzare un flex.
L’operazione, iniziata intorno alle 16 di ieri, è proseguita fino alle 01.00 di questa mattina, diventando sempre più rischiosa a causa del continuo lancio di bombolette di gas incendiate da parte di altri detenuti contro gli operatori, rallentando e ostacolando l’intervento. Gli agenti coinvolti sono stati costretti a operare ininterrottamente per 20 ore consecutive, mentre numerosi colleghi sono stati richiamati dal riposo e dalle ferie per fronteggiare l’emergenza. “Auguriamo pronta guarigione ai colleghi coinvolti. Un plauso a tutto il personale, che ha operato con professionalità, abnegazione e compattezza in un contesto operativo pericoloso – commenta Veneziano –; la situazione si è aggravata dall’operare in strutture fatiscenti, sovraffollate e con gravi carenze di organico”.
Il rappresentante della UILPA chiede inoltre interventi normativi adeguati: “Servono leggi che, davanti all’acclarata emergenza carceraria, rafforzino la legittimità delle azioni in servizio. È necessario individuare strutture idonee per ospitare detenuti che violano ripetutamente leggi e regolamenti, intralciando il percorso di recupero degli altri”. L’episodio riaccende i riflettori sulle condizioni di sicurezza all’interno degli istituti penitenziari e sulla necessità, più volte denunciata dai sindacati, di interventi urgenti e strutturali.