Si avvicina la scadenza elettorale che la prossima primavera porterà i marsalesi a votare per il rinnovo dell’amministrazione comunale e del Consiglio comunale.
In campo anche alcuni movimenti civici, come Uguaglianza per la Sicilia, che esce allo scoperto attraverso una nota firmata dal suo fondatore, Salvatore Rubbino.
Già assessore ai tempi della Giunta Carini e candidato sindaco nel 2012 con una lista civica, Rubbino ha annunciato l’intenzione di correre autonomamente, dopo alcune tensioni emerse all’interno del centrodestra trapanese, con cui c’erano state delle interlocuzioni nelle scorse settimane.
“Il centrodestra a Trapani ha fatto alcune riunioni senza invitarci per cercare un candidato – ha dichiarato Rubbino – e noi non ci stiamo. Marsala è diventata una colonia del potere politico provinciale. Noi non ci piegheremo: andremo da soli con un candidato a sindaco espresso dal nostro movimento. Secondo Rubbino, la decisione nasce dalla volontà di rompere con le logiche di appartenenza e di restituire a Marsala una guida libera da condizionamenti esterni. “Marsala, quinta città della Sicilia, non può essere sottomessa. Solo un’amministrazione autonoma e radicata nel territorio potrà farla progredire e affrontare i problemi seri che la affliggono”, ha aggiunto l’ex assessore comunale.
Il movimento, che negli ultimi mesi ha intensificato la propria presenza sul territorio con incontri e dibattiti pubblici, mira ora a costruire una lista civica forte e rappresentativa delle istanze locali.
La proposta di Uguaglianza per la Sicilia si aggiunge a quella di altri movimenti civici che intendono partecipare alla competizione elettorale nella primavera 2026: Marsala Futura (con Leonardo Curatolo), Marsala Sogna (con Eugenio Domingo) e il movimento Arcobaleno (Sebastiano Grasso).
Nasce civica anche la candidatura di Andreana Patti (Si muove la città) che sta dialogando con il centrosinistra guardando anche al mondo moderato, mentre nel centrodestra prosegue il toto-nomi tra i candidati potenzialmente alternativi al sindaco Massimo Grillo. Dopo la rinuncia di Salvatore Ombra (ufficialmente per motivi personali), restano in campo Eleonora Lo Curto, Paolo Ruggieri e Giulia Adamo. In standby l’opzione che porta a Nicola Fici, che comunque in questi mesi ha fatto registrare sul suo progetto civico i consensi di diversi consiglieri lilibetani.