E’ destinata a lasciare non pochi strascichi nella politica regionale la vicenda del voto sulla manovra quater, che ha visto spaccarsi la maggioranza all’Ars e l’approvazione di un testo definitivo fortemente ridimensionato dal voto segreto.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, non ha nascosto il proprio disappunto e ha deciso di convocare per lunedì pomeriggio a Palazzo d’Orleans un vertice di maggioranza per fare chiarezza sui rapporti tra le diverse forze che sostengono il suo esecutivo, con un occhio anche alle amministrative della prossima primavera, altro importante banco di prova per il centrodestra nell’isola.
Intervenendo al Festival del Giornalismo Gastronomico a Galati Mamertino, Renato Schifani ha affermato: “Sono del segno zodiacale del Toro, e inoltre ho scoperto che mi chiamano ‘Diesel’: me lo ha detto un medico. Bisogna andare avanti. È dura, lavoriamo, certe volte mi stanco, ma quando uno vuole va avanti, come un ‘Diesel’ appunto. Sono sereno e pacato” .
Tra i partiti, tuttavia, continua lo scambio d’accuse. Gaetano Galvagno ribadisce la lealtà di Fratelli d’Italia, smentendo l’indiscrezione di un suo litigio con Schifani e bacchettando gli alleati: mi dispiace molto da dirigente di FdI che tutti i deputati di Forza Italia, della Lega e della Democrazia cristiana abbiano lasciato da soli, ed ad un triste destino, in aula i deputati di Fratelli d’Italia che hanno difeso, per quello che hanno potuto, gli articoli rimasti nel testo”.
Pur senza citarlo, l’intervento del dirigente nazionale della Dc Totò Cuffaro sembra un risposta diretta proprio a Galvagno: “I falsi amici sono come quei commensali che si sfilano opportunisticamente da un consesso, idealmente condiviso, per aggregarsi ad altro, reputato temporaneamente più vantaggioso. A loro vorrei dire che siamo tutti partecipi del deserto di umanità di questo mondo politico e il meglio che possiamo augurarci è recuperare un rapporto leale”. Cuffaro si è detto attonito da quanto avvenuto all’Ars, tacciando di grettezza sociale prima che politica gli interventi che hanno portato alla bocciature di norme come quella sulla fiction dedicata a Biagio Conte, quella relativa al South working, i laghetti collinari, la legge sull’editoria.
Da parte del Pd, invece, è stato ribadito dal segretario Anthony Barbagallo l’invito alle dimissioni: “Il presidente della Regione Schifani prenda atto della crisi irreversibile in cui versa il suo governo. Non ci sono più le condizioni per andare avanti, rassegni le dimissioni e liberi i siciliani dalla cappa di clientele di potere che sta opprimendo la Sicilia”.