In Sicilia le funzioni di Polizia amministrativa saranno trasferite ai Comuni. Una novità per l’isola ma non per altre realtà italiane. Il Consiglio dei ministri, nell’ultima seduta, ha infatti dato il via libera allo schema del decreto legislativo approvato dal governo Schifani nel gennaio 2024. E l’ANCI – Associazioni di Comuni, plaude all’iniziativa legislativa. “L’approvazione del decreto legislativo che trasferisce ai comuni siciliani le funzioni di polizia amministrativa relative alle autorizzazioni per spettacoli ed eventi in luoghi aperti al pubblico – dichiarano il Presidente di ANCI Sicilia, Paolo Amenta, e il Segretario generale, Mario Emanuele Alvano – rappresenta un traguardo che premia un lungo impegno della nostra Associazione. È una riforma che consentirà finalmente agli enti locali di semplificare procedure rimaste per troppo tempo inutilmente complesse e che hanno creato difficoltà e rallentamenti nell’organizzazione di eventi e manifestazioni”. “Questo risultato – aggiunge il Segretario Alvano – consentirà ai comuni di operare con maggiore autonomia ed efficienza, garantendo tempi più rapidi e risposte più vicine alle esigenze delle comunità locali, oltre che agli operatori del settore culturale e turistico”. “Con questo provvedimento – conclude il Presidente Amenta – e grazie anche al lavoro del Parlamento siciliano, si compie un passo avanti concreto che avvicina la Sicilia alle altre regioni italiane, rafforzando il ruolo dei comuni come protagonisti dello sviluppo locale e sostenitori della vita culturale e sociale delle nostre comunità”.
Cosa prevede il decreto
Il comma 4 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano prevede il trasferimento ai Comuni delle funzioni di polizia amministrativa facendo riferimento alle disposizioni previste dagli articoli 68 e 69 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (approvato con Regio Decreto 18 giugno 1931, n.773) che riguardano in particolare il rilascio di licenze per lo svolgimento di spettacoli, manifestazioni pubbliche e attività similari da parte dell’autorità locale, funzioni che ultimamente subivano delle lungaggini burocratiche.
«Finalmente da oggi anche in Sicilia queste funzioni saranno trasferite agli enti locali, come accade nelle Regioni a statuto ordinario dal 1977 per effetto di un decreto del Presidente della Repubblica – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – La pronuncia della Corte costituzionale, che nel 2023 è intervenuta a favore del trasferimento, ha dato un ulteriore input all’iter di approvazione delle norme di attuazione dello Statuto che nascono dall’esigenza di applicare le forme di semplificazione in materia di autorizzazioni, licenze e concessioni, che in Sicilia sono state finora di competenza dell’autorità pubblica statale». Il ddl, composto da 5 articoli, specifica che il trasferimento non determina oneri aggiuntivi a carico dei Comuni o della stessa Regione, dal momento che le nuove funzioni sono assimilabili ai procedimenti autorizzativi comunali ordinariamente gestiti già dal personale in servizio. I provvedimenti adottati e le segnalazioni ricevute, inoltre, saranno comunque comunicati al prefetto territorialmente competente, che avrà potere di sospensione o annullamento per motivate esigenze di pubblica sicurezza.