“Naturalmente a Tangi”: conservare le tradizioni rurali di Buseto

redazione

“Naturalmente a Tangi”: conservare le tradizioni rurali di Buseto

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martedì 08 Luglio 2025 - 06:45

Tra le dolci pianure e valli della Sicilia Occidentale, al confine tra Erice e Valderice, la piccola frazione di Tangi – nel territorio comunale di Buseto Palizzolo – si trasforma, ogni estate, in un palcoscenico vivente di storia, cultura e tradizione contadina. È qui che prende vita “Naturalmente a Tangi”, la venti giorni organizzata con passione dall’Associazione Cultura e Tradizione Tangi, che ha il merito di restituire dignità e memoria alle radici rurali del territorio. Questa manifestazione, divenuta ormai appuntamento fisso e molto atteso, rappresenta molto più di una semplice festa di paese. È un’esperienza immersiva, un racconto a cielo aperto che accompagna i visitatori in un viaggio nel tempo, tra antichi mestieri, sapori autentici e panorami mozzafiato che si estendono da Erice a Trapani.

Rievocazione e autenticità

Cuore pulsante dell’evento è la rievocazione delle fasi tradizionali della mietitura del grano. L’aia si anima come un tempo: i fasci di spighe trasportati a mano (stravuliari), la battitura con gli zoccoli degli animali (cacciari), la separazione della paglia (spagghiari) con l’aiuto del vento e, infine, la setacciatura del grano (cirnuta cu crivu). Scene che oggi sembrano lontane, ma che a Tangi ritrovano voce e significato. Questo momento simbolico, tanto atteso, è un gesto collettivo di memoria, un atto di riconoscenza verso un passato fatto di fatica, ma anche di condivisione e legami profondi con la terra.

Cultura, sapori e identità

Durante i venti giorni di “Naturalmente a Tangi”, il borgo si trasforma in una vetrina vivace della cultura locale. Il piccolo museo contadino accoglie i visitatori con strumenti, oggetti e racconti di vita rurale. Le serate folkloristiche si accendono di musica, poesia dialettale, canti e balli popolari – tra cui la tradizionale cuntrananza, eseguita nell’aia come vuole la consuetudine. Non mancano le esperienze gastronomiche: dalla ghiotta di babaluci al pani cunzatu, dai ciciri a brurettu ai miliddi, accompagnati da ottimo vino locale. Sapori genuini, tramandati da generazioni, che parlano della ricchezza e della semplicità della cucina contadina.

Partecipazione e comunità

Uno degli aspetti più significativi della manifestazione è la sua capacità di coinvolgere persone di ogni età. Bambini, giovani e adulti partecipano a tornei come il calcio balilla umano e il gioco tradizionale della ciappedda”, ma anche a spettacoli musicali, danzanti e serate di cabaret, che colorano le notti di Tangi di allegria e spirito comunitario. La celebrazione della Santa Messa all’aperto, in un contesto naturale di grande suggestione, offre infine uno spazio di riflessione spirituale, confermando l’armonia profonda tra fede, natura e identità culturale.

Un patrimonio da custodire

Naturalmente a Tangi” è molto più che un evento folkloristico. È un progetto culturale, educativo e identitario che merita visibilità e sostegno. In un mondo che corre veloce, iniziative come questa diventano fondamentali per preservare la memoria, rafforzare il senso di appartenenza e trasmettere alle nuove generazioni i valori della laboriosità, del rispetto per la terra e della bellezza del vivere semplice. Nel silenzio delle colline, tra spighe di grano e canti popolari, Tangi ricorda a tutti noi che la tradizione non è mai fuori moda. È radice e futuro, è cultura viva. E a luglio, in questo angolo incantato di Sicilia, prende forma ogni giorno. Naturalmente.

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