Dal 20 giugno il festival Gibellina Photoroad. Il tema di quest’anno è “Senza Tempo”

redazione

Dal 20 giugno il festival Gibellina Photoroad. Il tema di quest’anno è “Senza Tempo”

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lunedì 02 Giugno 2025 - 09:41

Dal 20 giugno al 20 agosto è in programma Gibellina Photoroad, l’unico festival italiano di fotografia e arti visive open air e site-specific e uno dei pochi al mondo, torna a celebrare la sperimentazione artistica. Con mostre outdoor, installazioni fotografiche di grande formato, allestimenti visionari progettati specificatamente per entrare in connessione con il paesaggio della città-museo di Gibellina, prossima Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026, il festival biennale Gibellina Photoroad (GPR) firma quest’anno la sua quinta edizione, con la direzione artistica di Arianna Catania, organizzata dall’associazione culturale On Image e promossa dal Comune di Gibellina e dalla Fondazione Orestiadi.
“Senza tempo” è il tema scelto quest’anno, sul quale si confronteranno autori affermati nel panorama internazionale come Alex Majoli, Mandy Barker, Paolo Ventura, Feng Li solo per citarne alcuni, e talenti emergenti provenienti da tutto il mondo, che presenteranno lavori inediti, molti dei quali realizzati attraverso progetti di residenza artistiche a Gibellina.

Le giornate di inaugurazione, dal 20 al 22 giugno trasformeranno la città del Belìce in un avamposto della creatività contemporanea internazionale, con tre giorni di eventi, tutti gratuiti, tra talk, visite guidate, performance, video e prospettive stranianti.
Gibellina Photoroad nasce nel 2016 con l’idea di creare un’interazione tra i luoghi della ricostruzione dopo il devastante terremoto del 1968 e le avanguardie della fotografia e dell’arte visiva, cercando il coinvolgimento dei cittadini e dei visitatori sulla base dei principi dell’arte pubblica: le opere escono dai musei e occupano così lo spazio urbano, creando interazioni inaspettate. La nuova edizione del festival punta a riscoprire questa vocazione della città: non solo museo en plein air, ma luogo di produzione e promozione dell’arte contemporanea. Una vocazione riconosciuta anche dal ministero della Cultura che ha nominato Gibellina Capitale Italiana dell’Arte contemporanea del 2026, nel cui contesto si inserisce Gibellina Photoroad.
Il festival si snoderà in un percorso visivo multidisciplinare tra gli edifici e le monumentali piazze della città siciliana. Tanti gli artisti italiani e stranieri che ancora una volta si confronteranno con uno spazio urbano dalla storia unica. A cominciare da Alex Majoli (Ravenna, 1971), membro dell’agenzia internazionale Magnum, tra i più noti fotografi contemporanei, che presenterà un progetto commissionato dal festival, dal titolo Ozio: un’indagine sulla complessità dei paesaggi del nord-ovest della Sicilia, terra intrisa di storia e misteri. L’esposizione sarà ospitata negli spazi della Fondazione Orestiadi, al Baglio Di Stefano, dove si trova la monumentale opera di Mimmo Paladino La montagna di sale.

Gibellina Photoroad
Gibellina Photoroad


Tra gli autori italiani presenti in programma è attesissimo Paolo Ventura (Milano, 1968), artista tra i più affermati a livello internazionale, noto per il suo stile che unisce fotografia e pittura creando scenari fiabeschi e onirici. Come da consuetudine, Gibellina Photoroad è anche occasione di incontro con artisti provenienti da ogni parte del mondo come Feng Li (Chengdu, 1971), fotografo cinese spesso ospite di prestigiosi festival internazionali-Les Rencontres de la Photographie d’Arles, Breda Photo Festival, China Anren Biennal- che presenterà in Good Day; un’installazione che amplifica la capacità dell’artista di catturare momenti fugaci, illuminando la scena come un palcoscenico, scoprendo lo straordinario nell’ordinario. E Mandy Barker (Regno Unito, 1964), fotografa le cui opere sono state esposte in musei come il MoMA e il Victoria & Albert Museum di Londra e pubblicate da riviste come National Geographic, Time, The Guardian, che presenterà il progetto Altered Ocean lavoro fotografico sul tema dei rifiuti plastici degli oceani, sui cui Barker da più di 15 anni concentra la sua ricerca, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su l’allarmante inquinamento marino. Il taglio di denuncia sociale caratterizza anche il lavoro dell’artista franco libanese Rima Samman che, in Le bonheur tue, racconta l’esodo della sua famiglia, divisa dalle guerre che hanno colpito il Libano negli ultimi decenni, attraverso un album di fotografie private in bianco e nero su cui l’artista dipinge a mano con un’azione artistica che è anche un antidoto contro il dolore.
Il programma e l’elenco completo degli ospiti su www.gibellinaphotoroadfestival.com

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