Ci hanno provato in tanti. Abolire la tassa sulla prima casa è stata l’ambizione di molti governi. Promettendo di abolirla ci sono forze politiche che hanno vinto le elezioni. Addirittura, e questo è un paradosso tutto italiano, Silvio Berlusconi è riuscito, catturando consensi in extremis con la promessa dell’abolizione dell’Ici e dell’Imu ad impedire che il centro sinistra vincesse per due volte le elezioni, pareggiandole di fatto. Per la serie non vinco io? Allora neppure tu. Poi che abbia perso il Paese, lasciato in balia dell’instabilità, poco importa. Ora ci riprova il governo Renzi che annuncia l’abolizione della tassa sulla prima casa. Anzi l’annuncio è stato fatto proprio dal premier in persona. Benissimo, vedremo. Come accade spesso in questi casi, si apre un dibattito che partendo dalle forze politiche arriva nei…bar. “Stiamo mantenendo le promesse”- affermano quelli del PD. “Renzi è il solito imbonitore” replicano dall’opposizione. Poi si entra più nello specifico. “La casa è un bene prezioso, tassarla è un delitto”, sostengono i favorevoli al provvedimento. “Non tutte le prime case sono di gente che ha fatto tanti sacrifici per comprarle, ci sono le case dei ricchi che ne hanno una perché le altre sono intestate a figli e familiari” e via cosi disquisendo. Noi non ci siamo fatti un’idea definitiva. Certo pagare le tasse non piace a nessuno, ma ci sono tasse e tasse e modi e modi di versare somme alle istituzioni. Una cosa però l’abbiamo sposata da tempo. Non tutti possono pagare allo stesso modo. Di conseguenza i tagli lineari di tasse che vanno da chi ha un alloggio di pochi metri quadrati fino a chi possiede una villa, non ci convince. Chi ha più possibilità, anche se a malincuore, paghi. Poi come affermano gli economisti, dato che è una tassa locale i soldi ai comuni che non arrivano dalla tassazione della casa, chi li darà? “Ci penseremo noi a risarcire gli Enti Locali dal mancato introito”, ha affermato Renzi. Quando Berlusconi annunciò l’abolizione della tassa in questione (che allora si chiamava Ici) l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, insorse. Per ora nulla. “Perché i sindaci ora sono tutti renziani”, ha affermato un esponente del M5S. Ogni tanto per la serie un po’ di sano qualunquismo fa bene, vogliamo concludere con la frase di un nostro amico (che detto per inciso, tutto è meno che qualunquista): “dopo la Tasi, vuoi vedere che ci toglieranno la casa?”.
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