Marsala ha, finalmente, un Museo che celebra il suo leggendario vino. Intitolato a John Woodhouse, considerato il papà del Marsala, il Museo è stato inaugurato ieri pomeriggio a Palazzo Fici, sede dell’Enoteca Comunale da anni gestita dall’associazione Strade del Vino.
Al primo piano della storica sede, i numerosi cittadini accorsi all’inaugurazione hanno potuto ammirare l’allestimento curato dall’architetto Maurizio Giammarinaro: il tour comincia con una sala in cui viene riprodotto un filmato che racconta la storia del Marsala, dopo di che si passa alle stanze dedicate ai tre imprenditori inglesi che hanno trasformato il liquoroso prodotto dai vignaioli lilibetani (noto come “perpetuo”) in un prodotto capace di affermarsi sui principali mercati internazionali (Woodhouse, Ingham e Whitakher) prima di passare il testimone alla famiglia Florio. A seguire, ci sono poi i nomi delle numerose famiglie marsalesi che hanno continuato a produrre il Marsala. Suggestivi anche gli spazi dedicato alle varie tipologie del Marsala e quelli riservati al marketing e alla comunicazione, in cui è possibile ammirare le etichette storiche della varie aziende vinicole e quello curato dalla multinazionale O-I, che negli ultimi anni ha raccolto l’eredità della Sicilvetro e che all’interno del Museo sottolinea il valore del connubio tra vino e vetro, aggiornandolo con i più recenti temi legati all’economia circolare.
Un discorso a parte lo merita la stanza dedicata a Marisa Leo, concepita come un omaggio alla responsabile marketing e comunicazione dell’azienda Colomba Bianca, uccisa dall’ex compagno lo scorso settembre. All’interno c’è anche l’opera realizzata dall’artista marsalese Fabio Ingrassia (che era stata inopinatamente rimossa da Porta Garibaldi qualche mese fa) con l’ormai celebre frase “La mia vita non è merce di scambio”, ma si respira – soprattutto – quel sentimento d’amore forte che Marisa Leo nutriva per il mondo del vino e proprio per questo la “sua” stanza è dedicata alla maestranze, che con la loro passione e la loro opera fondamentale tengono viva la tradizione enologica marsalese, contribuendo a rinnovarne il fascino. Un amore per il suo lavoro che è stato sottolineato anche dal padre, Giuseppe Leo, che nel corso della cerimonia inaugurale che ha preceduto il tradizionale taglio del nastro ha ringraziato l’amministrazione per aver voluto ricordare la figlia, dedicandole uno spazio all’interno del nuovo Museo.
Il pomeriggio è iniziato con le parole del presidente dell’associazione Strade del Vino, Salvatore Lombardo, che ha sottolineato come il Museo del Marsala può ricoprire un ruolo fondamentale nella valorizzazione del territorio. Il presidente del Consorzio per la Tutela del Vino Marsala, Benedetto Renda, ha definito il Museo “un tassello importante”, nell’ambito di un più generale processo che sta vedendo il ritorno al Marsala di molti produttori locali. Il presidente di O-I ha evidenziato il forte legame della sua azienda con il mondo vinicolo, mentre per il deputato regionale Stefano Pellegrino il nuovo Museo può essere “un fiore all’occhiello” per la città in un più ampio processo di rinnovamento culturale. Dopo l’intervento del prefetto di Trapani, Daniela Lupo, il sindaco Massimo Grillo ha spiegato che è intento dell’amministrazione far partire da questo nuovo Museo un messaggio di unità, cooperazione e pace. “Trasferiremo qui il personale del nostro ufficio turistico”, aggiunge il primo cittadino, sottolineando che il Museo sarà una tappa di un itinerario che parte dal Monumento ai Mille, passa dal Complesso San Pietro e si conclude a Palazzo Fici, per raccontare la storia della città e del suo vino.